Corriere della Sera

Brooklyn accende l’Nba Assalto all’infinito LeBron senza il ribelle Irving

Il giocatore No vax perderà 55 milioni per le partite saltate

- Flavio Vanetti

La lingua batte dove il dente duole. Ed è così che Milwaukee Bucks-Brooklyn Nets, incontro inaugurale della stagione Nba all’insegna del «diamante» (sono 75 anni dal primo campionato), non è solo la rivincita di una tirata semifinale della Conference Est, vinta per 4-3 dai Bucks futuri campioni contro Phoenix. No, stanotte al Fiserv Forum di Milwaukee, la palla a due metterà la lega di basket più importante al mondo di fronte alla questione sollevata da Kyrie Irving, play-guardia dei Nets che non si è vaccinato e che è stato sospeso.

Non ci sono novità all’orizzonte, nei giorni scorsi Irving ha parlato ai suoi 15 milioni di followers su Instagram: «Ho deciso di non vaccinarmi: è la mia scelta e chiedo di rispettarl­a. Non è una questione politica, non mi ritiro e non si tratta nemmeno di essere novax: sempliceme­nte, con il mio corpo faccio quello che voglio».

È l’annata della vera ripartenza dopo due stagioni tribolate, ma l’onda dei protocolli anti-Covid non è scemata. Nella Nba il 10% di giocatori non è vaccinato, però l’associazio­ne di categoria ha convenuto con la Lega la non obbligator­ietà del trattament­o per i cestisti, a differenza di allenatori, dirigenti, arbitri e altro personale. Chi è vaccinato rientra nel «profilo 1» ed evita i controlli quasi quotidiani previsti invece per gli altri unitamente a misure di separazion­e. Un’ulteriore restrizion­e riguarda San Francisco e New York, dove il vaccino è obbligator­io: lì chi non è in regola, non gioca.

Questa situazione coinvolge prima di tutto Irving, diventato un simbolo dopo che LeBron James ha accettato l’iniezione (pur rifiutando di appoggiare campagne provax «perché questo — parole di LBJ — non è il mio mestiere»).

L’asso dei Nets agli albori della sua vicenda aveva parlato del vaccino come di «un cavallo di Troia per collegarci a un computer che deve vincolare le persone di colore a un progetto satanico». Poi aveva accantonat­o certe frasi e si era dimostrato anche coerente rispetto alla certezza del salasso economico in agguato. I Nets pensavano di usarlo nelle trasferte, tuttavia per ora l’hanno appiedato anche se lo pagheranno per gli incontri esterni «perché l’assenza dipenderà da noi», spiega il g.m. Sean Marks. Si stima che Irving ci rimetta 55 milioni di dollari dell’attuale stipendio e i 180 milioni del rinnovo. «Credete

I favoriti

I Nets sono preferiti ai Lakers per il titolo Fra gli italiani c’è solo Gallinari ad Atlanta

che voglia perdere soldi e lavoro? Certo che no e il basket resta il mio sogno — commenta —. Ma i soldi non sono tutto e non mi userete come una marionetta». La squadra non gli dà contro. Kevin Durant: «Arrabbiars­i non cambierebb­e le idee di Kyrie».

Nella stagione in cui il famoso logo con la silhouette di Jerry West prende le forme di un diamante, i Nets sono peraltro dati per favoriti, Irving o non Irving. Sono preferiti ai Bucks campioni, ai Lakers dei quattro «tenori» (James e Davis c’erano già, Westbrook e Anthony sono arrivati) ma che hanno preso batoste nel pre-campionato. Sarà il campo a svelare la verità e noi italiani speriamo che ci sia ancora gloria per Atlanta e Danilo Gallinari. Sconfitti nella finale Est da Milwaukee, agli Hawks resta un ultimo balzo: porta a «The Finals», a giugno.

 ?? ?? Rifiuto totale Kyrie Irving, 29 anni, rifiuta di vaccinarsi e non giocherà le partite dei Nets a Brooklyn (Ap)
Rifiuto totale Kyrie Irving, 29 anni, rifiuta di vaccinarsi e non giocherà le partite dei Nets a Brooklyn (Ap)
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