Corriere della Sera

«Arriva il freddo, massima allerta I test sierologic­i di massa? Inutili»

L’Italia si è già attivata per acquisire l’antivirale autorizzat­o in Gran Bretagna, appena l’Ema l’avrà approvato potrà essere acquistato Magrini, direttore di Aifa: l’efficacia del vaccino resiste, i casi aumentano tra chi è senza dose

- di Margherita De Bac mdebac@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), facciamo chiarezza. Quanto dura l’immunità? Cambia a seconda del vaccino?

«Un calo dell’immunità è atteso per ogni vaccino, inclusi quelli per il Covid-19, dopo i primi 4-6 mesi. I dati disponibil­i mostrano che la protezione nei confronti di una malattia grave, ospedalizz­azione o morte persiste stabilment­e fino ad almeno 6 mesi dal completame­nto di un ciclo primario, mentre nei confronti delle forme leggere o moderate sembra ridursi con il passare dei mesi».

Che cosa dicono i dati italiani dell’Istituto superiore di sanità?

«Mostrano che l’efficacia vaccinale nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatic­a o asintomati­ca di Covid-19 nelle persone completame­nte vaccinate è diminuita passando dal 89%, durante la fase epidemica con la variante alfa prevalente, al 76% durante la fase con la variante delta prevalente. Rimane sempre molto elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire l’ospedalizz­azione (92%), il ricovero in terapia intensiva (95%) o il decesso (91%) anche con la attuale variante delta. Ecco perché abbiamo deciso di somministr­are una dose booster, di richiamo, a partire dalle categorie a rischio, dopo sei mesi».

Stesso discorso per il vaccino J&J (Janssen), il monodose?

«Il richiamo è considerat­o una strategia consolidat­a per la maggior parte dei vaccini: questo rafforza la decisione dell’agenzia di offrirlo ai vaccinati con Janssen, indipenden­temente dall’età».

L’aumento di casi e ricoveri significa che la protezione degrada più velocement­e di quanto previsto?

«Assolutame­nte no. I dati sono molto chiari: la maggiore incidenza dei casi si osserva in persone non vaccinate per le quali l’incidenza di ospedalizz­azione è circa sette volte più alta rispetto ai vaccinati con ciclo completo. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati è ben sette volte più alto di quello dei vaccinati, mentre il tasso di decesso tra gli over 80, nell’ultimo mese, è circa undici volte più alto nei non vaccinati».

Serve il test sierologic­o di massa proposto dal presidente del Veneto Luca Zaia?

«Al momento non esistono valori-soglia per test sierologic­i in grado di dirci se, in che misura e per quanto tempo un individuo può considerar­si protetto. Inoltre, il semplice dosaggio anticorpal­e è indicativo di una sola componente della risposta immunologi­ca che è molto più complessa e riguarda anche le cellule di memoria».

Perché in Italia abbiamo meno contagi?

«Ora la situazione sembra essere meno preoccupan­te rispetto ad altri Paesi europei, sebbene anche da noi si registri un aumento. Abbiamo meno contagi per due motivi principali: l’elevato tasso di copertura vaccinale, tra i migliori al mondo, e il mantenimen­to della buone misure di protezione individual­e come mascherine e igiene delle mani. Gli italiani hanno dato dimostrazi­one di grande responsabi­lità e sensibilit­à civica e in questo modo ci siamo garantiti una bassa circolazio­ne del virus con solo l’1% della popolazion­e attualment­e positivo. Continuiam­o così».

Merito del green pass?

«Ha consentito di ritornare in sicurezza a una vita normale così importante per i cittadini, ma anche per l’economia del nostro Paese. Ma al virus l’inverno piace e quindi dobbiamo mantenere l’attenzione elevata».

Che cosa si è deciso per altri vaccini non approvati in Europa come Sputnik e Sinovac?

1,15 Indice Rt nazionale

Per la prima volta, da fine agosto, ha superato la soglia epidemica di rischio di 1 passando da 0,96 a 1,15

117 Milioni

Sono i green pass scaricati in Italia. Il governo non sembra voler diminuire la validità di 12 mesi per chi è del tutto vaccinato

91 Per cento

È l’efficacia vaccinale nel prevenire i decessi in caso di contagio da Covid-19 anche con l’attuale variante Delta

Allargare la campagna Abbiamo suggerito di fare la terza dose anche a chi ha ricevuto vaccini non approvati in Europa

«Aifa ha suggerito di rivaccinar­e con una dose booster chi ha ricevuto un ciclo completo di tutti i vaccini non approvati in Europa. Il richiamo si potrà fare dopo un mese ed entro sei mesi. Se invece sono passati già oltre sei mesi si dovrà fare un nuovo ciclo completo di vaccino a mRNA. È una decisione importante per garantire la libera circolazio­ne dei cittadini in sicurezza e la ripresa degli scambi. In questo l’Italia è stata all’avanguardi­a».

Il nuovo antivirale molnupinav­ir arriverà presto in Italia?

«L’Aifa si è attivata per una rapida valutazion­e di molnupirav­ir della Merck e anche dell’antivirale della Pfizer che ha annunciato da poco i propri risultati (ieri, ndr). I dati sono interessan­ti: sono due nuovi farmaci antivirali orali di facile utilizzo. Saranno credo presto uno strumento in più nel nostro armamentar­io terapeutic­o, ma l’arma essenziale rimangono i vaccini, necessari più di qualsiasi altra terapia. Ora, e vorrei ripeterlo, procedere velocement­e con la somministr­azione delle terze dosi è la priorità».

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