Corriere della Sera

Come funzionano i nuovi farmaci Le cure a casa ridurranno i ricoveri

Dalle nuove pillole della Merck e della Pfizer ai monoclonal­i: quando usarli e chi li deve prescriver­e

- di Adriana Bazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ci arrivano due buone notizie dalla ricera contro il Covid. La prima: e stato appena approvato, dalle autorità sanitarie inglesi, un nuovo antivirale efficace contro il SarsCoV-2: si chiama molnupirav­ir. La seconda è che un altro farmaco, sempre antivirale, il Paxlovid, ha dimostrato, secondo l’azienda produttric­e, di ridurre il rischio di ospedalizz­azione o morte dell’ 89%.

1 Professor Matteo Bassetti (direttore della Clinica di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova e docente all’Università), cosa pensa di questi farmaci?

«Prima di entrare nel merito dell’efficacia, vorrei ribadire che è la vaccinazio­ne lo strumento migliore per tenere a bada la malattia. Le cure servono quando il vaccino “buca”, cioè non è risultato efficace (è possibile: i vaccini non sono mai efficaci al 100%, ndr), oppure quando le persone non possono sottoporsi alla vaccinazio­ne per motivi vari».

2 Quindi, queste nuove cure non devono giustifica­re la resistenza delle persone che non vogliono vaccinarsi «perché tanto poi c’è il farmaco»?

«Ribadisco: i farmaci non devono costituire una scelta alternativ­a ai vaccini, a priori. Anche perché sono molto costosi».

3 Come funzionano i nuovi antivirali?

«Una premessa: gia nol uslamo un antivirale noto, il remdesivir, nel pazlentl In ospedale, somministr­ato per flebo: riduce la mortallta e le complicanz­e. Quest' nucivi, invece, sono pastlglie the sl possono somministr­are per bocca. E anche a casa. 11 mol-nuplravir, prodotto dal-razienda americana Merck, pub rldurre del 50% ricoveri nelle person che lo assumono quando presentano i sintomi di Covid, certlficat­i da un tampone molecolare. Ma la casa interessan­te e the questo farmaco funzlona anche quando i sintomi sono legati all'Influenza.

4 Ma chi lo potrebbe/dovrebbe prescriver­e?

«Dovrebbe essere prescritto sotto una guida ospedalier­a. Il problema è questo: occorre pensare a una medicina del territorio dove i medici di famiglia possano dialogare con gli ospedali per gestire questi nuovi farmaci. Anche per far fronte a questa quarta ondata della pandemia».

5 E il Paxlovid prodotto dalla Pzifer?

«Va usato con un altro antivirale, il ritonavir. Anche questi possono essere dati per bocca e a domicilio, nelle fasi precoci della malattia. E riducono ricoveri e mortalità».

6 Altri farmaci in uso: gli anticorpi monoclonal­i. Funzionano?

«Ce ne sono almeno quattro. Possono essere usati in due momenti: nelle fasi iniziali della malattia per prevenire il ricovero, entro pochi giorni dalla comparsa dei sintomi. E poi in ospedale, ma a un dosaggio più alto per prevenire le complicanz­e».

7 Gli antinfiamm­atori: quando sono consigliab­ili?

«Gli antinfiamm­atori cortisonic­i non sono indicati per cure domiciliar­i, ma trovano impiego in ospedale, per i pazienti che hanno problemi respirator­i. Funzionano, se dati nei tempi giusti».

8 E quali antinfiamm­atori scegliere come terapia da somministr­are a domicilio, quando un paziente ha sintomi di infezione, ma non problemi respirator­i?

«Se devo scegliere fra aspirina e Tachipirin­a, scelgo l’aspirina, che è anche antinfiamm­atorio, mentre il paracetamo­lo funziona solo contro la febbre».

9 Un commento definitivo sull’ id rossi cloro china e l’ivermectin­a che sono state proposte come cure «alternativ­e».

«Questi farmaci non trovano una ragione scientific­a per un loro impiego».

10 Come comportars­i con gli antibiotic­i?

«Forse c’è stato un abuso, all’inizio. Il suggerimen­to è valutare caso per caso quando dare un antibiotic­o per proteggere da eventuali superinfez­ioni batteriche. Per decidere c’è un solo modo: visitare i pazienti, valutare il rischio e personaliz­zare le terapie».

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