Salvini convoca gli eletti della Lega Così tenta di rimodellare il partito
I temi per la conferenza di dicembre: fisco, nucleare e famiglia. L’idea di volti nuovi
MILANO Parola d’ordine, identità. È lo stesso Matteo Salvini che pone la questione: come ridare alla Lega quella fisionomia che, con l’ingresso nel governo Draghi, lui stesso sente in qualche modo appannata. Non è la premessa per la secessione del partito dal governo. Almeno, non per il momento. Ma è quella dell’assemblea programmatica convocata a Roma per l’11 e il 12 dicembre. Al di là del nome un po’ da repubblica socialista, l’idea è quella di mettere a fuoco i temi su cui il partito intende battere almeno fino a dopo le elezioni del 2023. Energia «pulita» anche attraverso il ritorno al nucleare, taglio delle tasse, green economy «all’italiana», famiglia e natalità. Salvini ha cominciato subito, rilanciando la proposta di aumentare il sostegno al reddito dei genitori separati. Un’iniziativa che ieri sera è stata presentata nei telegiornali dall’europarlamentare Isabella Tovaglieri: è uno dei volti nuovi che la Lega intende utilizzare per segnare il nuovo corso.
Al di là della discussione sull’intervista di Giancarlo Giorgetti a Bruno Vespa, il consiglio federale dell’altra sera è stata l’occasione per una discussione di cui il partito sentiva il bisogno. Al centro, il tema che il giorno dopo un partecipante sintetizza così: «Noi possiamo essere d’accordo sul fatto di non entrare nel Ppe per essere alternativi alla sinistra. Il problema è che con la sinistra, oggi, siamo al governo qui e non a Bruxelles». Insomma, la discussione pare sia stata interessante.
I governatori, per esempio, non si sono tenuti dentro il fatto che la posizione del partito sul contrasto al Covid li ha messi a più riprese in difficoltà. Segnatamente Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) ha anche criticato «i tweet» di alcuni esponenti del partito. Quelli di Claudio Borghi, ma non soltanto i suoi. E c’è stato persino chi ha suggerito una minor enfasi sull’immigrazione, che dopo il Covid ha perso appeal negli interessi degli elettori. Sul mancato invito a Umberto Bossi, intanto, hanno polemizzato alcuni leghisti della prima ora.
In ogni caso, una cosa è certa. Oggi a Milano, alla scuola di formazione politica della Lega in cui tra gli intervistatori ci sarà Bruno Vespa, Giancarlo Giorgetti non andrà.