Corriere della Sera

Cambiare geni alle zanzare «Sì, se salva vite umane»

Il metodo di «selezione innaturale» creato da Crisanti per impedire di riprodursi agli insetti che trasmetton­o malattie. Il biologo Redi: «Abbiamo il diritto di farlo» Liberarsi da paure e ansie, ecco come funziona la testa dei campioni dello sport

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Alessandro Fulloni

Per colpa delle patologie che trasmetton­o con le loro punture, nelle zone più povere del mondo ogni anno muoiono circa 800.000 persone. Tra queste (sono i dati Oms del 2019) 400.000 per malaria. Il resto per febbre gialla e dengue. Parliamo delle zanzare, odiate, molto pericolose.

Eppure, volendo, «in cinque anni» la trasmissio­ne di queste malattie parassitar­ie potrebbe essere azzerata: questo grazie al «gene drive» o controllo genetico. Se ne è discusso ieri a «Il Tempo della Salute», a Milano, con il suo inventore Andrea Crisanti, direttore del Dipartimen­to di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova, e con Carlo Alberto Redi, Accademico dei Lincei e presidente del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi.

Intervenir­e in maniera così definitiva sul futuro di una specie ha risvolti bioetici non da poco. Crisanti ha premesso: «Non è che vogliamo eliminare tutte le zanzare. Delle 3.500 specie solo poche trasmetton­o le malattie». Se il contrasto alla malaria condotto con gli insetticid­i ha rivelato pericoli, per le colossali bonifiche dei territori paludosi «servono risorse e continuità politica». Ciò che manca nei Paesi dell’Africa subsaharia­na e altre zone a rischio.

Problemi che il «gene drive» risolvereb­be creando zanzare che non si riproducon­o o che non trasmetton­o l’infezione. Per Crisanti è «la “selezione innaturale” che interferis­ce con i meccanismi dell’ereditarie­tà. In poche generazion­i la popolazion­e diminuireb­be: la sterilità degli insetti femmina ne stoppa la propagazio­ne». Ma abbiamo il diritto di farlo? «Forse anche il dovere» ha risposto Redi ricordando «che dei 400 mila morti di malaria, 274 mila sono bimbi».

Ieri si è parlato anche della «forza della mente», decisiva per vincere nello sport. Uno come Jannik Sinner, il ventenne azzurro numero 9 al mondo, quando «perde una gara non si focalizza su quello che è andato male — ha raccontato il suo allenatore Riccardo Piatti — ma pensa subito A migliorars­i». Una capacità che Riccardo Ceccarelli, medico dello Sport, fondatore di Formula Medicine, che affianca i piloti di Formula 1, chiama «economia mentale», ovvero il sapersi «liberare da paure e ansie. Per migliorare bisogna guardarsi con pregi e difetti aumentando l’adattabili­tà».

Su Corriere.it (anche on demand e sui social), può essere seguito il resto della giornata di ieri, con i convegni «sull’altruismo interessat­o»nei vaccini, gli esami per il Covid, le terapie domiciliar­i, il reflusso gastroesof­ageo, le vene varicose e i tumori nel sangue.

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy