Luxury denim «Riporto in Veneto l’azienda che amo»
Jennifer Bardelle: ecco la mia Jacob Cohën
C’è una donna dietro alla rinascita di un marchio fluido, dal dna maschile, ma che da sempre guarda con interesse al mondo femminile, nuovo focus dell’azienda. Jennifer Tommasi Bardelle, presidente e direttore creativo di Jacob Cohën, il marchio fondato in Veneto dal suocero Tato Bardelle e reso noto dal marito Nicola, prepara il suo ritorno in scena con collezioni ispirate al denim di lusso, ma non solo. «Dopo la morte tragica e improvvisa di mio marito (deceduto in un incidente stradale, ndr), abbiamo vissuto degli anni difficili e confusi. Ma proprio per lui e per i nostri figli ho deciso di riprendere in mano il controllo di un’azienda che lui amava più di ogni altra cosa», spiega.
Il progetto ha preso forma con un nuovo accordo di partnership tra Jacob Cohën Company,
proprietaria del marchio, e Sinv, azienda specializzata nell’alto di gamma guidata da Francesco Dalla Rovere, ponendo fine a un contratto di licenza con Giada, che da qualche stagione era oggetto di contrattazioni. Una nuova era pensata per garantire il futuro sviluppo del brand, a partire dalla stagione autunno-inverno 2021-22, con una collezione che il direttore creativo mostra con la soddisfazione di chi ha centrato un obiettivo. Capi maschili che pescano nel dna del marchio, con l’aggiunta del casentino, pezzi come il peacoat e la maglieria impalpabile, insieme a nuove vestibilità femminili ispirate a un concetto di «comfort glamour», con l’ingresso di volumi over. «Tutto è stato possibile grazie all’appoggio di Luca Roda, il nuovo amministratore delegato, che in pieno Covid ha
«Conquistare i giovani: anche Nicola diceva di volere vestire tutti, dai 18 agli 80 anni»
accettato l’incarico — spiega Jennifer Tommasi Bardelle —. La sua nomina è stata fondamentale per riportare in casa le funzioni produttive e commerciali». Una ripartenza che ha radici lontane. «Volevo riportare in Veneto l’azienda di mio marito: non riuscivo più a tollerare che altre persone dicessero di essere proprietarie del marchio». Un mix di razionalità e di emotività, condiviso anche da Luca Roda. «Quando ho accettato l’incarico l’ho fatto per traghettare l’azienda fino a quando i figli di Nicola Bardelle e Jennifer non potranno guidarla: nel frattempo ci impegneremo a ritornare i protagonisti assoluti del luxury denim, uno stile che abbiamo inventato noi e che oggi tutti cercano di riprodurre, ma anche a far vivere ai clienti delle esperienze, magari creando un museo del jeans».
Il denim sartoriale prodotto in kurabo, un ricercatissimo tessuto giapponese, è stata la prima grande intuizione di Jacob Cohën, nome di fantasia che ha aperto la strada allo stone washed di lusso, con dettagli preziosi come i bottoni, i rivetti in argento e l’etichetta in cavallino. «Anche oggi puntiamo a fare lifestyle e non solo denim: questa è la prima collezione libera, con il sogno del total look. La nostra sfida è quella di conquistare i giovanissimi: del resto anche Nicola diceva di voler vestire tutti, dai 18 agli 80 anni».