Corriere della Sera

«Il nuovo shopping: al cliente l’emozione dell’atto creativo»

Barrett: decide lui tutti i dettagli della scarpa

- Gian Luca Bauzano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La passione per i dettagli unici e le eccellenze Angelo Putzolu l’ha ereditata da suo nonno Eliseo, banchiere gentleman style, artefice negli anni Cinquanta del rilancio di Barrett, storico marchio italo-british nato a Parma, simbolo di calzature maschili artigianal­i: nel 2017 già doppiata la boa dei 100 anni di storia. «Porto avanti le tradizioni di un’azienda legata alla mia famiglia da mezzo secolo, eccellenza made in Italy: l’intero ciclo di lavorazion­e è interno — dice Angelo Putzolu, vice presidente Barrett —. Oggi significa offrire modelli in cui si fondono innovazion­e ed esclusivit­à». Serve un mese perché un paio di Barrett sia pronto («fondamenta­li le due settimane per la messa in forma»); quasi il doppio per un modello personaliz­zato.

«Grazie al nostro tipo di struttura interna, possiamo offrire nei nostri negozi la customizza­zione di ogni singolo modello prodotto»: si può scegliere tra 20 tipi differenti di pelle per una gamma di 10 colori, oltre alla possibilit­à di sostituire la suola con una versione differente scelta tra altre 15. Ma sia chiaro non si tratta solo di un servizio, piuttosto di una filosofia di stile.

John Richardson Barrett (proprietar­io di una conceria londinese) quando ai primi del XX secolo, durante un suo viaggio a Parma, scopre le calzature prodotte dal piccolo laboratori­o Zanlari e Tanzi, si innamora proprio della loro eleganza unita a un perfetto comfort. Lo spinge a creare un sodalizio con la piccola realtà artigianal­e, nasce il marchio e il binomio qualità-comodità è tuttora vincente. Putzolu con l’esperienza di personaliz­zazione offerta nei suoi negozi (cinque nel mondo, Parma e Milano — in via Gesù nel Quadrilate­ro fashion — uno a Parigi e due a Mosca: «entro il 2022 puntiamo a sviluppare il numero dei flagship, il prossimo dovrebbe essere in Italia») punta a portare avanti questa tradizione.

Guardando ai modelli della collezione di quest’inverno, il Derby soffietto sposa una calzatura di forma classica dalla tomaia in vitello («usciamo solo materiali di tracciabil­ità certa»), a una macro suola in para alta ben 5,5 centimetri ma leggerissi­ma: offre robustezza e comodità, come potrebbe offrirla una sneaker. «Poter rendere una calzatura unica, creata dallo stesso cliente andando a soddisfare tutte le sue richieste, materiali, colori e dettagli, è senza dubbio il futuro del mondo degli accessori — evidenzia —. Inizialmen­te era un servizio rivolto a una clientela più ridotta, ora abbiamo voluto rendere disponibil­e a tutti questo servizio. E con la presenza di un personal shopper sia nei nostri negozi, sia in versione digitale sulla nostra piattaform­a online — conclude —. Il periodo legato alla pandemia ha dimostrato come il web sia un tramite importante per dialogare con la clientela. E ora la possibilit­à della scelta e dell’eventuale personaliz­zazione del modello in presenza aggiungono anche l’emozione dell’atto creativo». Così si è certi di non fare passi falsi.

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 ?? ?? In alto Angelo Putzolu, vice presidente Barrett; sotto un’immagine d’archivio degli spazi interni dell’azienda, con le collezioni e le diverse fasi di produzione: ieri come oggi avviene tutto internamen­te; a sinistra in alto, il modello Derby soffietto collezione inverno 2021
In alto Angelo Putzolu, vice presidente Barrett; sotto un’immagine d’archivio degli spazi interni dell’azienda, con le collezioni e le diverse fasi di produzione: ieri come oggi avviene tutto internamen­te; a sinistra in alto, il modello Derby soffietto collezione inverno 2021
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