PERCHÉ BIDEN GIÀ PERDE LE ELEZIONI
Caro Aldo,
Biden perde la Virginia e colleziona sconfitte. Ma non era stato eletto appena un anno fa? Gli americani hanno già cambiato idea?
Marco Ferrari, Viterbo
Glenn Youngkin, il repubblicano che ha battuto Terry McAuliffe in Virginia, ha tenuto alla larga Trump nella sua campagna elettorale. La sua vittoria quindi non dovrebbe essere un segnale di un ritorno di Trump. O mi sbaglio?
Marina Tirendi
Io credo che gli elettori Usa non siano pentiti del loro voto. Biden ha dimostrato le sue doti nella ritirata da Kabul. Certo se tossisce, a Kamala brillano gli occhi, ma alla fine Biden può continuare a dormire pisolini tranquilli. Lei che ne pensa?
Mario Ligni
Cari lettori,
Il sistema americano premia l’alternanza più della stabilità. Il ciclo politico dei presidenti è molto breve. Vengono eletti il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre, ma si insediano solo alla fine del gennaio successivo. Dopo nove mesi c’è già un test elettorale, che molto spesso — come nel caso di Biden — non va bene. Poi, sempre il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre, quindi a poco più di ventun mesi dall’insediamento, il presidente rischia di perdere la maggioranza al Congresso (ammesso che l’abbia mai avuta). Il che è un bel guaio, soprattutto per un democratico: la storia recente insegna che un presidente repubblicano — accadde anche a Ronald Reagan — dialoga con un Congresso democratico con meno difficoltà, magari puntando sui moderati dello schieramento avverso.
C’è poi da dire che la vittoria di Biden nel 2020 non è stata così netta. Senza la pandemia forse non sarebbe neppure avvenuta. In molti Stati la partita si è giocata e si giocherà su poche decine di migliaia di voti. Il vento può girare facilmente. Il mito trumpiano della vittoria rubata si basa su una menzogna, ma funziona. È presto per dire se Trump potrà tornare alla Casa Bianca. Ma il populismo e il sovranismo non sono certo battuti per sempre. Se poi si perde l’occasione di affrontare in modo globale i problemi globali, dalla pandemia al riscaldamento del pianeta, le soluzioni — a mio avviso sbagliate — dei populisti e dei sovranisti torneranno a dettare l’agenda politica, non soltanto americana.