«Sud, per la spinta del Pnrr patto tra pubblico e privato»
Casa Corriere a Napoli. Palazzo Chigi: finora 549 provvedimenti attuati
NAPOLI «Il Sud è chiamato a spendere in tre anni circa 100 miliardi di risorse del Pnrr. In Europa, 27 Stati membri si sono indebitati per dare la metà a Italia e Spagna, soprattutto all’Italia. E vorranno sapere come li spenderemo. E non è detto che le nostre pubbliche amministrazioni e i privati riescano a intercettarli. Ma occorreranno pazienza, spirito di squadra e grandi competenze sul’europrogettazione». È realista il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, tra i protagonisti della prima giornata del CasaCorriere Festival che ha aperto i battenti a Palazzo Reale, a Napoli.
I fondi del Pnrr rappresentano un’opportunità straordinaria per il Mezzogiorno. Ma le risorse non bastano. «Se ognuno penserà di gestire da solo i propri fondi in base alla divisione delle competenze — ammonisce Di Maio — non si arriverà da nessuna parte. Il Piano ha una scadenza e questa circostanza può spingere a fare sistema. Certamente si beneficerà delle riforme che il governo sta portando avanti, Ma non credo che potremo cambiare il titolo quinto della Costituzione». Si dovrà poi pensare ad attrarre investimenti. Per raggiungere questo obiettivo ci sarà un’agenzia ad hoc la cui istituzione procede in queste settimane.
Convinto che la ripresa debba partire dal Mezzogiorno l’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato. spiega: «La ricostruzione del Paese parte dal Sud, parte da Napoli. È il Sud a dover essere la locomotiva dell’Italia e può esserlo solo se si lavora a un forte rilancio della componente industriale».
Da Roma arrivano le ultime notizie sull’attuazione del Pnrr. Lo stato del Piano Nazionale sarà oggetto di una relazione, in via di predisposizione, al Parlamento. Sono 549 i provvedimenti attuati dall’insediamento del governo Draghi e 29 i target del Piano Italia Domani raggiunti sui 51 che devono essere conseguiti entro la fine dell’anno: questo è il bilancio effettuato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, nel corso della conferenza dei capi di Gabinetto proprio sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa.
Il problema della progettazione posto da Di Maio è ben chiaro al governo, come assicura la ministra per il Sud Mara Carfagna, altra protagonista a CasaCorriere con il responsabile dei Beni culturali Dario Franceschini in collegamento da Roma, entrambi intervistati dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. «Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi — sottolinea Carfagna — ha posto una questione che è all’attenzione del governo fin dal suo insediamento, cioè la necessità di rendere le pubbliche amministrazioni tutte, in particolare quelle del Mezzogiorno, strutturate in maniera tale da consentire loro di assorbire i fondi del Pnrr ma anche i fondi nazionali ed europei per la coesione».
«Dobbiamo fare in modo che Napoli abbia una risposta. Io, con altri ministri, sono impegnato in questo senso» dice il titolare del Lavoro Andrea Orlando, reduce da un tavolo in prefettura con gli operai Whirlpool. Nella finanziaria , prosegue, «credo che ci saranno già dei segnali che vanno in questa direzione». Orlando tra l’altro difende il Reddito di cittadinanza (che non ha votato): «Va riformato, non abolito». E agli imprenditori dice: «Se volete lavoratori pagateli di più. La prima politica attiva è il salario».