Corriere della Sera

«Bimbi vaccinati da dicembre Terza dose anche sotto i 60» E Speranza invita a passare le vacanze di Natale in Italia

Il ministro: se gli ospedali tengono saranno festività normali Ma in caso contrario scatterann­o le restrizion­i in base ai colori

- Di Monica Guerzoni

ROMA Nelle vie dello shopping si accendono le luminarie, il secondo Natale ai tempi del virus si avvicina e Roberto Speranza guarda alle festività con un mix di preoccupaz­ione, fiducia e prudenza. La stagione del rigore assoluto che lo ha visto protagonis­ta, anche tra mille polemiche politiche, è alle spalle e per fortuna non è più tempo di imporre restrizion­i. Ma anche se in Italia «i numeri dell’epidemia e dei vaccinati sono oggettivam­ente migliori» il ministro della Salute vuole «restare con i piedi per terra, perché in tutta Europa la situazione è seria, l’onda del Covid è ancora alta».

Se l’Italia sta meglio rispetto a Germania, Francia, Gran Bretagna lo si deve al «dato meraviglio­so di 46 milioni e 716 mila italiani che hanno fatto almeno una dose», nonché alla scelta del governo di allentare «molto gradualmen­te» le restrizion­i. «La strategia ha funzionato — rivendica Speranza rispondend­o al Corriere —. Vaccini, green pass e mascherine, che non abbiamo tolto mai, ci stanno mettendo in condizioni di reggere meglio la quarta ondata». Basta alzare lo sguardo a Est per capire che la curva epidemiolo­gica è destinata a crescere ancora: «La Romania con meno di 20 milioni di abitanti e solo il 30% di vaccinati fa 600 morti al giorno. La proporzion­alità è evidente, più un Paese sale con i vaccini e più è protetto». Ma poiché è «realistico» aspettarsi una crescita anche in Italia, è fondamenta­le continuare a rispettare le regole: «Al chiuso resta l’obbligo di mascherine, non ho intenzione di toccarlo. E non si tocca l’uso robusto del green pass. I numeri sono dalla nostra parte, il modello adottato sta funzionand­o. Regole e strategia dunque non cambiano, ma ovviamente valuteremo».

La priorità del governo è accelerare con la terza dose e avviare subito la vaccinazio­ne dei bambini. Quando si parte con la fascia 5/11? «Il mio auspicio è dicembre, non appena l’Ema avrà approvato il vaccino e l’Aifa avrà dato il via libera per l’Italia. Gli scienziati stanno dicendo che la dose di un terzo di Pfizer è efficace e sicura. Lavoreremo con i pediatri per parlare alle famiglie». Dei 3,2 milioni di bambini di quella fascia, Speranza punta a vaccinarne almeno la metà: «Se tra i 12 e i 19 anni siamo arrivati al 70%, per i più piccoli possiamo arrivare al 50%». Mario Draghi tirerà dritto, anche con Matteo Salvini contrario? «Il premier ha grande fiducia nella comunità scientific­a. Non ci sono paturnie politiche in grado di rovesciare l’evidenza scientific­a. Siamo determinat­i a rispettare questo principio: decide la scienza. Fino ad ora il governo ha fatto così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Anche sulla terza dose è il momento di correre: «Stiamo spingendo, c’è una crescita forte». I vaccini ci sono, gli appelli del governo sono destinati a intensific­arsi. Che fare per convincere i dubbiosi? «Sabato abbiamo superato i due milioni e 44 mila booster e segnato il record di 120 mila terze dosi in un giorno, non sono poche. Questa settimana decideremo con gli scienziati di allargare a ulteriori fasce d’età». In Gran Bretagna hanno aperto agli over 50, possiamo fare meglio? «Penso che a sei mesi dalla seconda dose sia opportuno favorire la terza per la platea più larga possibile». Siamo in grado di scendere anche sotto i 30 anni? «Per me ci arriveremo, ma già somministr­are la terza dose sopra i 40 o 50 anni sarebbe un passo importante. Ci atterremo comunque al parere degli scienziati».

Lo stesso si farà sulle regole del Natale. In conferenza stampa Speranza ha schivato la domanda su feste e cenoni perché teme che il «tormentone» parta in anticipo. Ma il calendario non fa sconti e il ministro si rassegna a sfogliarlo: «Al momento non abbiamo pianificat­o ulteriori interventi normativi, non ci sono norme allo studio. L’inverno è la stagione più insidiosa perché si sta più al chiuso, quindi il mio invito è alla prudenza totale, a indossare le mascherine e rispettare il distanziam­ento». Chi sta programman­do viaggi all’estero può comprare serenament­e il biglietto? «Io sono per le vacanze in Italia», prova a cavarsela con una battuta Speranza. Come se lo immagina, il Natale 2021? «Se i reparti ospedalier­i tengono non scatterann­o misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid. Se invece i ricoveri salgono scatterann­o le misure nei territori, in base al sistema dei colori. Non abbiamo mica sospeso la legge che prevede le fasce di rischio... Con il giallo tornano le mascherine all’aperto e al ristorante c’è il limite di 4 a tavola». E qui il ministro si ferma. Forse perché in una fase di (cauto) orgoglio, con il nostro Paese che può vantare le uniche sei regioni d’Europa nella fascia più bassa di rischio, non vuole evocare quella cartina d’Italia a macchie gialle, arancioni e rosse che ha scandito le fasi più dure della pandemia.

«Il mio è un messaggio di prudenza, ma voglio ringraziar­e gli italiani che all’86% si sono vaccinati, anche gli ultimi 17 mila che, dopo tanti dubbi, hanno fatto la prima dose». E i no vax, che continuano a protestare nelle piazze? «Li invito a osservare la evidente proporzion­alità inversa tra numero di vaccini e numero di contagiati. C’è un lavoro massiccio di persuasion­e da fare su quel 12 o 13 per cento di persone che sono no vax, hanno paura o sono difficili da contattare. Dobbiamo convincerl­i uno per uno. Ogni vaccino in più rende il nostro scudo più forte». Arrivano notizie incoraggia­nti sul fronte delle cure. Le nuove pillole anti-Covid di Merck e Pfizer sono «ulteriori strumenti che possono aiutarci, ma non possono certo sostituire l’arma fondamenta­le che è il vaccino». Quando finirà questo lungo incubo? Dovremo vaccinarci contro il Covid ogni anno, come per l’influenza? «Lo capiremo con i mesi — sospira Speranza —. Ma quando hai una fetta larghissim­a di popolazion­e vaccinata affronti meglio il virus. Passato l’inverno, se a livello mondiale salirà la copertura vaccinale sarà più facile evitare ulteriori varianti». Ne arriverann­o ancora? «È un tema vero che giustament­e ci preoccupa».

La cautela Immunizzaz­ione, green pass e mascherine ci fanno reggere meglio alla quarta ondata

 ?? (LaPresse) ?? A Roma
Il centro vaccinale allestito all’interno dell’Auditorium di Santa Cecilia dove viene somministr­ato il vaccino Moderna. La campagna prosegue a ritmo sostenuto per garantire la più ampia copertura possibile in vista di settimane che si prospettan­o delicate perché è previsto un aumento dei casi di contagio
(LaPresse) A Roma Il centro vaccinale allestito all’interno dell’Auditorium di Santa Cecilia dove viene somministr­ato il vaccino Moderna. La campagna prosegue a ritmo sostenuto per garantire la più ampia copertura possibile in vista di settimane che si prospettan­o delicate perché è previsto un aumento dei casi di contagio
 ?? Roberto Speranza ?? Ministro
Roberto Speranza Ministro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy