Corriere della Sera

L’ira di Clooney sui media: «Basta pubblicare le immagini dei nostri figli»

L’attore furioso con il Daily Mail

- Monica Ricci Sargentini

Quando sei una star di Hollywood metti nel conto di essere costanteme­nte nel mirino dei fotografi. Ma, quando a finire sulle pagine dei giornali sono i tuoi figli, senti che la misura è colma e devi fare qualcosa. Per George Clooney la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato vedere le foto della figlia di un anno dell’attrice americana Billie Lourd prima pubblicate sull’edizione online del Daily Mail e poi rimosse. A quel punto l’attore, 60 anni, sposato dal 2014 con l’avvocata per i diritti umani Amal Ramzi Alamuddin, ha inviato una lettera al direttore della testata britannica e ad altri giornali chiedendo «di astenersi dal mettere i volti dei nostri figli sulla vostra testata».

Il divo americano ammette che, in quanto «figura pubblica», deve accettare «la pubblicazi­one di sue foto, anche invadenti come parte del prezzo da pagare» per fare il suo lavoro ma, aggiunge, «i miei figli non hanno preso questo impegno». Il pensiero va ad Ella e Alexander, nati nel 2017,e troppo spesso oggetto della curiosità morbosa dei paparazzi. Un’attenzione che può diventare molto pericolosa, consideran­do il lavoro di Amal Alamuddin che collabora con le Nazioni Unite per le inchieste sulla guerra civile in Siria e spesso difende personaggi scomodi come le vittime di atrocità in Iraq o chi si batte per la libertà d’espression­e in Egitto: «La natura del lavoro di mia moglie — scrive il protagonis­ta di Ocean’s Eleven — la porta a mettere sotto processo gruppi terroristi­ci e prendiamo tutte le precauzion­i possibili per mantenere la nostra famiglia al sicuro. Non possiamo proteggere i nostri figli se qualsiasi testata mette i loro volti in copertina».

Clooney aveva avuto già motivo di arrabbiars­i con il Daily Mail nel luglio 2014 quando pubblicò la falsa notizia che la madre di Amal, Baria Alamuddin, era contraria al loro imminente matrimonio. In quel caso il giornale fu costretto a tornare sui suoi passi e a rimuovere l’articolo ma l’attore rispedì al mittente le scuse e definì il quotidiano «un tabloid della peggior specie. Uno che inventa le notizie a danno dei propri lettori». Da quel momento la rabbia nei confronti

dei media, soprattutt­o quelli popolar scandalist­ici, non ha fatto che crescere. «Non abbiamo mai venduto una foto dei nostri ragazzi — ha scritto nella lettera —, non siamo sui social e non pubblichia­mo mai immagini perché farlo metterebbe a rischio la loro vita. Non un pericolo paranoico». E poi la chiusa ironica: «Speriamo capiate che il vostro bisogno di vendere pubblicità non è più grande della necessità di impedire che bambini innocenti diventino un bersaglio».

Non è la prima volta che una celebrità combatte per mantenere la privacy sulla propria famiglia. Michael Jackson faceva uscire i figli in pubblico con il volto coperto. Kristen Bell e Dax Shepard hanno sempre nascosto sotto un cuore i visi delle figlie nei post sui social. E nel 2014 avevano anche invitato le star a boicottare i media che pubblicava­no immagini rubate.

Pochi giorni fa gli attori Ryan Reynolds e Blake Lively hanno criticato il proprietar­io di una pagina Instagram che aveva postato una foto della coppia a passeggio con le tre figlie: «Questa cosa è inquietant­e — ha commentato Lively sotto l’immagine —. Ho pubblicame­nte dichiarato che i paparazzi perseguita­no e molestano i miei figli e tu pubblichi le loro foto. Hai detto che avresti smesso. Me l’hai promesso. Così sfrutti i minori. Per favore, cancella».

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Famosi George e Amal Clooney alla prima di The Tender Bar a Londra (Jeff Spicer/Getty)

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