Corriere della Sera

Una rivoluzion­e a tavola per salvare il Pianeta

Le scelte alimentari incidono sul nostro benessere, ma anche su quello ambientale Liotta: «Da ciò che mangiamo dipende un terzo delle emissioni di gas serra» Dalla dieta mediterran­ea alla «carnivora climatica», i cinque modelli da seguire

- Alessandro Fulloni

Ma quanto incide sull’ambiente quello che portiamo in tavola? Ciò che sta sul piatto che rapporto ha con deforestaz­ione e spreco di cibo? Se ne è discusso ieri a «Il Tempo della Salute» con Eliana Liotta, giornalist­a e firma della rubrica Smart Tips su Corriere Salute, Gilda Gastaldi, presidente della Fondazione Gruppo San Donato che promuove il Progetto Eat- alimentazi­one sostenibil­e, e Massimo Tavoni, direttore dell’Istituto europeo per l’Economia e l’Ambiente. Per Liotta — autrice de «Il cibo che ci salverà», edito dalla Nave di Teseo — «da ciò che mangiamo dipende un terzo delle emissioni di gas serra». Ma «un cibo “gentile” con il Pianeta fa bene anche a noi stessi». E la «piccola rivoluzion­e» a tavola si può fare, «scegliendo fra i cinque modelli alimentari sostenibil­i». Ovvero, la dieta mediterran­ea: «verdure, cereali e proteine, con la carne una volta a settimana». Poi la dieta carnivora climatica: «priva di carne dei ruminanti, principali produttori di metano». Quindi la pescetaria­na, la vegetarian­a e infine la vegana «che non è per tutti. Ma se tutti la seguissimo le emissioni inquinanti si dimezzereb­bero».

Eccoci al punto: «Alla deforestaz­ione condotta per favorire agricoltur­a e allevament­o», ha spiegato Tavoni. Le conseguenz­e? «Un incremento notevoliss­imo di gas serra e un impatto negativo su gas come il metano, che deriva in gran parte dall’allevament­o di ruminanti, e il biossido di azoto dei fertilizza­nti». Modificand­o però le nostre scelte alimentari, aggiunge, «potremmo contenere l’innalzamen­to delle temperatur­e». Si può cambiare rivolgendo­si ai giovani e per questo è nato il progetto Eat di Fondazione Gruppo San Donato. «Spieghiamo agli studenti delle medie cos’è un’alimentazi­one sana, dopo aver notato una crescita di casi di ipertensio­ne e obesità tra di loro», ha detto Gastaldi: «Dopo un anno di incontri sono migliorati tutti i parametri di salute».

Ieri si è parlato poi di quanto la pandemia abbia inciso sul rapporto tra medici di famiglia e assistiti. Con Valentina Di Mattei (responsabi­le Psicologia clinica al San Raffaele), Antonella Ferrari (medico di Medicina generale) e Alan Pampallona (direttore Fondazione Giancarlo Quarta) sono stati illustrati i risultati di un sondaggio promosso da Corriere Salute su Corriere.it al quale hanno risposto 5 mila lettori. I risultati? Grazie a telemedici­na e nuove tecnologie, se tra medico e paziente c’è fiducia la relazione cambia in meglio. Gli altri appuntamen­ti della giornata (si è parlato di intestino, screening neonatale e mal di schiena) possono essere seguiti su Corriere.it (on demand e sui social).

 ?? ?? Sul palco Da sinistra: Massimo Tavoni (direttore Istituto europeo per l’Economia e l’Ambiente), Gilda Gastaldi (presidente Gruppo San Donato Foundation), la giornalist­a e scrittrice Eliana Liotta, autrice del libro «Il cibo che ci salverà»
Sul palco Da sinistra: Massimo Tavoni (direttore Istituto europeo per l’Economia e l’Ambiente), Gilda Gastaldi (presidente Gruppo San Donato Foundation), la giornalist­a e scrittrice Eliana Liotta, autrice del libro «Il cibo che ci salverà»

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