Corriere della Sera

«Una proposta per i sacerdoti “sposati”»

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Nella Chiesa cattolica sta muovendo i primi passi un nuovo Sinodo dei Vescovi, che — per esplicito volere del Papa — raccoglie suggerimen­ti anche da parte del Popolo di Dio, su cui discuteran­no e deciderann­o i Padri sinodali. Modestamen­te mi permetto di esprimere l’auspicio — condiviso da molte persone anche assai qualificat­e, con cui ho avuto modo di parlarne — che venga presa in consideraz­ione la possibilit­à che i sacerdoti, i quali con regolare dispensa ecclesiast­ica si sono sposati e conducono vita esemplare, possano — se lo vogliono — tornare a svolgere il ministero sacerdotal­e, dato che secondo la dottrina cattolica sono «sacerdoti per sempre» («sacerdos in aeternum»). Il che ovviamente non ha niente a che vedere con l’abolizione del celibato ecclesiast­ico, mentre costituire­bbe una preziosa utilizzazi­one delle risorse esistenti nella perdurante carenza di nuove vocazioni. Tra l’altro, in linea con la tradizione delle Chiese orientali, anche cattoliche.

Paolo Scappucci già capo-redattore della Radio Vaticana

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