Corriere della Sera

«Nel Movimento c’è dibattito, Conte ascolti i parlamenta­ri»

Battelli, deputato vicino a Di Maio: nessuno pensi di mettere all’angolo una risorsa come Grillo

- Paolo Foschi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA «Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi. La sua presenza è fondamenta­le per portare a termine il Pnrr e rilanciare il Paese»: Sergio Battelli, deputato del Movimento 5 Stelle considerat­o vicino a Luigi Di Maio, blinda l’assetto di governo perché «ogni scossone sarebbe un danno per l’Italia». Il fronte che vorrebbe il trasloco dell’attuale premier al Quirinale per andare al voto prima delle fine della legislatur­a è ampio e trasversal­e e secondo alcuni comprender­ebbe anche Giuseppe Conte, il leader del Movimento.

L’avvocato del popolo, secondo i rumors, vorrebbe le elezioni perché non sente il sostegno pieno dei «suoi» parlamenta­ri e vorrebbe guidare il turnover. «Voto anticipato? Sarebbe il suicidio del Paese» aggiunge Battelli, dando di fatto voce all’ala fedele a Di Maio, «Draghi è un leader europeo credibile e rispettabi­le e adesso più che mai deve stare a Palazzo Chigi». In ogni caso, «parlare del Quirinale ora è prematuro, però Conte ascolti i parlamenta­ri, non pretenda di decidere da solo chi sostenere, perché a votare poi sono comunque i parlamenta­ri».

Lo schiaffo dato dai senatori 5 Stelle al leader costringen­dolo a cambiare in corsa la scelta del capogruppo a Palazzo Madama testimonia l’insofferen­za di una parte consistent­e del Movimento nei confronti del capo. «Diciamo che c’è un dibattito interno» commenta il deputato pentastell­ato, «era necessaria una sintesi politica e Conte ha fatto bene rinunciand­o a cercare di imporre Ettore Licheri. Ha ascoltato i parlamenta­ri e l’elezione di Mariolina Castellone

dimostra come nel Movimento ci sia democrazia interna».

Secondo Battelli il posto di Draghi è dunque alla guida del governo, mentre quello dei 5 Stelle è «all’interno di un fronte progressis­ta in Italia, ma anche in Europa, dove dobbiamo uscire dall’isolamento». Non nasconde le difficoltà: «Ci siamo schiacciat­i sotto il Pd, ma noi dobbiamo essere motore dell’alleanza e non ruota di scorta. Dobbiamo rilanciare il nostro programma che punta alla transizion­e ecologica e per farlo è inutile cercare il dialogo con la Lega o con le forze del centrodest­ra che hanno una visione completame­nte differente dalla nostra». E per tornare allo spirito originario, Battelli lancia anche un’idea che suona però come un commissari­amento della leadership di Conte: «Credo che Beppe Grillo possa dare un contributo importante, è una risorsa che nessuno può pensare di mettere all’angolo, dobbiamo valorizzar­e il suo prezioso apporto».

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