Corriere della Sera

Il leader dei giovani leghisti: io nuovo volto tv per Matteo perché siamo un vero vivaio

Toccalini: difficile per noi stare in questo esecutivo

- di Marco Cremonesi

MILANO «Il governo Draghi? Entrarci è stato un atto di responsabi­lità ed è giusto rimanerci. Ma il programma non è il nostro». Luca Toccalini, 31 anni, è il segretario della Lega giovani.

Dicono che lei sarà uno dei volti a cui Matteo Salvini affiderà la comunicazi­one televisiva della Lega...

«Guardi che però Lega giovani è sempre stata una componente importante del partito. Noi oggi abbiamo 12 deputati sotto i 35 anni, i capigruppo a Milano, Firenze e L’Aquila hanno 25 anni. Siamo un vivaio vero».

Di cosa parlerete all’assemblea dell’11-12 dicembre?

«Beh, sarà l’appuntamen­to centrale per mettere a fuoco il nostro programma per i prossimi anni. Oggi per noi stare al governo è difficile: gli alleati non li abbiamo cercati, il programma non è il nostro. Vogliamo costruire quello per le elezioni del 2023».

Insomma, in questo governo rimarrete poco?

«Ma no. Il sostegno a Draghi è un fatto di responsabi­lità che ci siamo assunti fino in fondo. Certo, qualcuno magari la vede in modo diverso, ma fu così anche nel 2018, quando scegliemmo di andare al governo con i 5 Stelle, che per tanti aspetti si rivelò una scelta giusta. Peraltro, al governo abbiamo bloccato diversi provvedime­nti, in altri siamo riusciti a limitare i danni e con il Pnrr non si può rimanere a guardare».

Che cosa ha pensato dell’intervista di Giancarlo Giorgetti a Bruno Vespa?

«In un grande partito come la Lega possono esserci anche differenti vedute. Il consiglio federale è stato un importante momento di confronto. Perché non solo è emersa la linea compatta intorno al segretario, cosa su cui non c’erano dubbi. Ne è anche nata una bella discussion­e politica».

Non è stata criticata la linea ondivaga sul Covid?

«No. Si è ribadito che il green pass è sempre migliorabi­le e l’avanti tutta sulle vaccinazio­ni. La stragrande maggioranz­a dei giovani pensa al green pass come ciò che ha consentito di ritornare all’università e magari anche in discoteca e nei locali».

È indispensa­bile avere i sovranisti come compagni di strada?

«Noi siamo convinti che il Ppe sia destinato a impallidir­e. E crediamo di poter avere l’attrazione gravitazio­nale per costruire un centrodest­ra europeo con cui fare i conti».

Il centrodest­ra italiano, però, ha delle difficoltà. FdI ha appena indicato da solo il candidato sindaco di Como.

«Si vede che a qualcuno non è bastata la lezione delle ultime amministra­tive. Mi sembra poco responsabi­le e poco rispettoso».

I giovani pensano al green pass come ciò che ha permesso di tornare all’università

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● Luca Toccalini, 31 anni

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