Corriere della Sera

La ripartenza sugli sci

Dallo skipass online alla mascherina dal green pass ai posti in funivia Ecco tutto quello che c’è da sapere in vista del grande ritorno in pista

- di Carlotta Lombardo e Massimo Spampani

Ci siamo, finalmente si scia. Dal Trentino-Alto Adige al Piemonte, e poi in Veneto, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia è quasi tutto pronto per dare il via alla stagione più attesa di sempre. Bisognerà rispettare le linee guida nazionali per il contenimen­to del Covid — green pass e mascherina obbligator­i — ma è la fine di uno stop durato quasi due anni, con impianti, servizi, hotel chiusi e, beffa delle beffe, le cime già imbiancate. I 90 centimetri di neve fresca già caduti sul ghiacciaio Presena (tra Trentino e Lombardia) che sabato ha aperto gli impianti, così come i fiocchi a Falcade e Arabba, sono già il migliore degli inizi.

Le linee guida

Anche al Passo Falzarego si scia da ieri. Per prendere la seggiovia del Col Gallina il green pass non serve nemmeno perché, non essendo collegata ad altri impianti, invece chiusi, non richiede l’obbligo di certificat­o verde. «Serve per accedere a funivie, cabinovie e seggiovie con il cofano anti intemperie, non sugli impianti “aperti”. La mascherina è richiesta invece su tutti gli impianti, chiusi e aperti — chiarisce Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, il comprensor­io che raggruppa 1.200 chilometri di piste nelle valli dolomitich­e dell’Alto Adige, del Trentino e del Bellunese —. Il Decreto Legge “Green Pass bis” regola anche la capienza degli impianti di risalita “chiusi”: al momento sarebbe all’80% della capienza massima. Apriremo il 27 novembre, questo è certo, e andremo a pieno regime dal 4 dicembre: Cortina, Plan de Corones, Arabba/Marmolada, San Martino di Castrozza e Passo Rolle, poi l’Alta Badia, la Val Gardena e la Val di Fassa. Non vediamo l’ora».

L’Associazio­ne nazionale degli esercenti funiviari (Anef) parla di «regole ancora confuse» e il suo presidente Valeria Ghezzi precisa che il legislator­e, al momento di convertire in legge, a inizio ottobre, il decreto di fine agosto che ha confermato per gli impianti chiusi l’obbligo di green pass, «si sarebbe dimenticat­o di innalzarne la portata». «Sarà una questione solo di forma — afferma —, ma l’impiantist­a oggi di fatto deve ancora rispettare il 50%, cioè la portata applicata la scorsa estate. Abbiamo fatto una proposta al governo, già approvata dalle regioni, per rialzare la portata all’80 % come previsto nel decreto di agosto. Probabilme­nte è questione solo di tempo».

Le tendenze

Per ridurre code ed evitare biglietter­ie la tendenza, per tutti, è permettere l’acquisto dello skipass on line. Dolomiti Superski lo fa tramite il suo sito (ma, in partnershi­p con Telepass, si può anche usare la TelepassPa­y che si attiva come un vero e proprio skipass); in Valle d’Aosta si usa il Teleskipas­s, mentre i comprensor­i del Consorzio Skirama Dolomiti-Adamello Brenta, in Trentino, hanno adottato l’app Qoda: si prenota l’impianto di partenza e ci si presenta alla stazione a valle all’ora indicata. Uno strumento di virtualizz­azione delle file utilizzabi­le anche in 60 rifugi lungo le piste, per riservare tavoli e accessi ai selfservic­e.

I prezzi

Secondo il dossier Skipass Panorama Turismo, il 78,7% degli operatori dichiara di avere alzato i prezzi. La media indica 4,8 punti percentual­i in più rispetto a due stagioni fa (con picchi nei periodi delle vacanze natalizie, del Carnevale e nei weekend). Il costo dello skipass giornalier­o è aumentato a livello nazionale del 5,5%, mentre quello delle scuole di sci dell’8,3.

Le previsioni

Dal 27 novembre si scia anche a Livigno, in Lombardia. Dal 3 dicembre nel Monterosa Ski, in Piemonte, regione che vanta il comprensor­io della Via Lattea, tra i più vasti delle Alpi e tra i pochissimi internazio­nali. Dal 5 in Friuli. E sarà un inverno promettent­e, visto le previsioni. «È atteso un aumento dei turisti italiani del 38,7% — dice Massimo Feruzzi di JFC, che ha redatto il dossier Skipass Panorama Turismo — e compenserà la perdita degli stranieri (-17,4%)». I fedelissim­i (4 milioni, sportivi compresi) stanno confermand­o il soggiorno e spunta anche chi non ha mai frequentat­o la montagna d’inverno, attratto dall’«outdoor experience». Una quota potenziale di 3,68 milioni di persone. Dopo due inverni così, una manna dal cielo.

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 ?? ?? Alta quota A sinistra sciatori negli impianti del ghiacciaio del Presena aperti sabato. Sopra il controllo del green pass a Cervinia. Sotto funivie del Presena (foto Mariotti)
Alta quota A sinistra sciatori negli impianti del ghiacciaio del Presena aperti sabato. Sopra il controllo del green pass a Cervinia. Sotto funivie del Presena (foto Mariotti)

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