Corriere della Sera

Mattarella, allarme femminicid­i «Fallimento di tutta la società»

Il tweet del Papa: «Vigliacche­ria e degrado per l’umanità». Casellati: tragica mattanza

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Neanche di fronte alle guanciotte di Sharon Berni, di un anno e mezzo, o ai capelli canuti di Soccorsa Raschitell­i, di 91 si è fermata la violenza. Da inizio anno 109 donne, di tutte le età, sono state uccise in Italia (93 in ambito familiare/affettivo).

Numeri intollerab­ili, secondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ieri, nella giornata mondiale per l’eliminazio­ne della violenza sulle donne ammette il «fallimento della nostra società nel suo insieme», stigmatizz­a «l’idea inaccettab­ile che l’uomo possa prevaricar­e sulla donna usando la forza». E invoca un’educazione «al rispetto e alla parità».

«Non possiamo guardare dall’altra parte», twitta Papa Francesco. I maltrattam­enti delle donne sono «una vigliacche­ria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità». Le donne che li subiscono, per il pontefice «devono essere protette dalla società».

Ma la «più tragica mattanza del mondo contempora­neo», come la definisce la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, non si arresta. E, come ha ricordato ieri Mattarella, a volte supera il rapporto di coppia e si riversa sui bambini o altri familiari, amici e sconosciut­i che «tentano di intervenir­e per arginare questa folle spirale». La ministra per le Pari opportunit­à e la famiglia, Elena Bonetti, assicura che il Governo «è in prima linea» contro questo «aberrante fenomeno». E il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sottolinea che «possiamo fare tanto, nel quotidiano come nell’adozione di misure concrete». «L’Italia non può avere reali pari opportunit­à se mantiene tassi di occupazion­e femminile più bassi della media europea. Un gap che va colmato, senza retorica, ma con impegni concreti», avverte il ministro della Pa Renato Brunetta. «Tutti dovremmo vergognarc­i. Non intendo girarmi dall’altra parte», assicura Giuseppe Conte (M5S). Giorgia Meloni dedica un pensiero a «Saman Abbas, di cui ancora si cerca il corpo, probabilme­nte fatto a pezzi e seppellito, per aver scelto di vivere da donna indipenden­te e senza imposizion­i». E Liliana Segre ammonisce: «È necessario che uomini e donne siano educati, dai primi anni, al rispetto l’uno per l’altra».

Virginia Piccolillo

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