Corriere della Sera

Positiva la poliziotta no vax «Guarirò, tornerò a combattere»

- Di Rinaldo Frignani

ROMA «Appena guarita e non pericolosa per la comunità, riprenderò la mia battaglia per vedere rispettate la dichiarazi­one universale dei diritti umani, le norme europee, la Costituzio­ne e, ancor prima, la libertà di tutti gli italiani».

Dalla sua abitazione romana, dove si trova in isolamento da ieri, il vice questore aggiunto della polizia di Stato Alessandra Schilirò continua la sua lotta, dopo aver annunciato così, sul suo profilo Facebook (oltre 47 mila contatti), di essere stata contagiata dal Covid insieme con il marito. «Nandra», la poliziotta simbolo dei no green pass, sospesa dal servizio presso la Criminalpo­l su ordine del Dipartimen­to di pubblica sicurezza per aver preso parte al comizio dell’ottobre scorso in piazza San Giovanni, ha aggiunto di aver scelto di divulgare la notizia «temendo strumental­izzazioni: mi pare giusto informarvi che io e mio marito oggi abbiamo ricevuto il risultato del tampone e, come avevamo immaginato dai sintomi, abbiamo preso il Covid. Non sappiamo dove né quando, né chi dei due lo abbia contratto prima — ha spiegato ancora il vice questore, nei confronti del quale è scattato un procedimen­to disciplina­re che potrebbe portare al suo licenziame­nto dalla polizia —, anche se da qualche giorno mio marito non stava bene e, infatti, non era andato a lavorare».

Nel suo lungo messaggio social, al quale in poche ore hanno risposto oltre 400 persone, manifestan­dole solidariet­à e auguri di pronta guarigione, Schilirò — già capo della sezione della Squadra mobile romana specializz­ata nel contrasto di reati contro le violenze di genere, donne e minori — ha descritto i suoi sintomi e quello che sta vivendo fra le mura domestiche: «Dall’esperienza della mia famiglia ho imparato che le terapie, se la persona colpita da Covid è in salute, possono essere un’arma per tramutare una malattia che può essere tragica in una situazione totalmente affrontabi­le». Poi è tornata a criticare il green pass, come del resto ha fatto più volte anche con altri post online, secondo i suoi superiori in contrasto con il suo incarico, contro il lasciapass­are verde, giudicato senza mezzi termini «anticostit­uzionale»: «Non parlo di medicina perché non sono un medico né uno scienziato, però insisto nel voler parlare di diritto: sono una giurista e sono estremamen­te certa che il diritto non possa essere cancellato per una cura — ha sottolinea­to —. Dopo la mia esperienza, sono ancora più certa che non si possano superare le regole del diritto per la paura di dover curare le persone. Sarebbe una deriva pericolosa».

Quindi un messaggio a chi l’ha criticata fino a oggi ma anche a chi continua ad appoggiarl­a: «Ora nessuno potrà dire che non ho conosciuto il Covid. Certamente qualcuno inizierà a ripetere che sono stata fortunata, che l’ho preso in forma leggera ma, dopo la mia malattia, ho ancora più voglia di ribadire con forza il mio diritto di esprimere le mie opinioni, il mio diritto di chiedere che le leggi siano rispettate, sempre e non solo quando fa comodo. Questa — ha concluso — è la storia di tutta la mia vita,come donna e come poliziotta. Agli esperti di medicina ricordo che la scienza è dubbio e che la legge è certezza. Agli esperti di medicina chiedo di trovare soluzioni e non dogmi. Le tante certezze dichiarate durante questo periodo pandemico si sono dimostrate a oggi sempre errate. Le sole certezze devono essere quelle che riguardano la libertà e i diritti fondamenta­li di ogni essere umano, diritti inalienabi­li, indisponib­ili e che nessuno può permetters­i di violare impunement­e».

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Contagiata Alessandra Schilirò, la poliziotta simbolo dei no green pass, ha contratto il Covid con il marito

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