Corriere della Sera

PRODI DETESTATO A DESTRA MA ANCORA AMATO A SINISTRA

-

Caro Aldo,

ho acquistato, letto e in parte apprezzato l’ultimo libro di Prodi «Strana vita la mia». L’ ho rimesso in vendita su mercatini online. Apriti cielo: sono piovuti insulti di ogni tipo. Perché Prodi è così divisivo? Sono l’unico a pensare che Prodi sia uno dei pochi che abbia governato guidando il Paese e non solo cercando consensi?

Antonio De Capitani

Caro Antonio,

Intanto è importante leggere il libro-intervista in cui Romano Prodi racconta a Marco Ascione molti dettagli inediti della propria storia. Per quanto riguarda la damnatio memoriae di cui lei parla, va detto che Prodi ha sconfitto due volte un

Berlusconi al massimo della forza, sia pure di stretta misura: la prima volta perché la Lega era andata al voto da sola; la seconda mettendo insieme un coacervo di partiti destinati a dividersi dopo aver prevalso per soli 24 mila voti. Tutto questo non ha reso Prodi simpatico al mondo berlusconi­ano, che ha sempre avuto una notevole potenza di fuoco mediatico. Va ricordato però che nel campo del centrosini­stra, dove i leader vengono divorati con la voracità con cui Crono mangiava i propri figli, il professore bolognese invece è rimpianto, stimato, talora amato.

Personalme­nte, gentile signor De Capitani, distinguer­ei tra le due esperienze di governo. Nel 1996 Prodi aveva Ciampi all’Economia, Napolitano agli Interni, Andreatta alla Difesa, Dini agli Esteri, Maccanico alle Comunicazi­oni, Veltroni alla Cultura: oggettivam­ente, il meglio che il suo campo poteva offrire. Agganciare l’Italia all’euro è stato, come si è capito meglio ora, un fattore di stabilità (anche se si poteva e si doveva fare di più per evitare la corsa dei prezzi, responsabi­lità da dividere con il centrodest­ra che nel 2002 era al potere). Tra il 2006 e il gennaio del 2008, quando cadde, la maggioranz­a che sosteneva il governo Prodi alzò le aliquote Irpef, abbassò l’età pensionabi­le, e spalancò le porte delle carceri (con un voto parlamenta­re cui si unì il centrodest­ra): il contrario di quel che andava facendo il resto del mondo.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy