Corriere della Sera

Reichlin: regole contro il falso green «L’ambiente nella Costituzio­ne»

Il ministro delle Infrastrut­ture, Giovannini: voto a gennaio. L’incontro L’Economia-Kpmg

- di Francesca Gambarini

La sostenibil­ità si deve e si può misurare. E non solo è già il new normal delle aziende, ma deve diventare il mezzo con cui queste creano nuovo valore nella società. Anche perché il concetto dello sviluppo sostenibil­e è destinato a entrare nella Costituzio­ne italiana, a ribadire che questo patto tra generazion­i è alla base del futuro del Paese.

Sono questi alcuni tra i temi «caldi» che ieri hanno animato il convegno Value&Purpose-Nuovi modelli di leadership per un Paese sostenibil­e organizzat­o da L’Economia e Kpmg. Lucrezia Reichlin, docente alla London Business School e trustee della Internatio­nal Reporting Standards Foundation, a cui aderiscono più di 140 Paesi, ha messo in luce come la misura della sostenibil­ità sia un work in progress. «Gli standard devono essere globali perché gli investitor­i hanno bisogno di sapere come le imprese preparano il loro conto finanziari­o, per valutarle. Ora abbiamo inserito anche criteri che si occupano di sostenibil­ità, partendo dal clima, poi toccheremo altri aspetti, come il sociale». L’Ifrs lo ha annunciato alla Cop 26 e il nuovo board di standard setter sarà al lavoro dalla seconda metà del 2022.

Contro il rischio greenwashi­ng, spiega Reichlin, «saremo l’autorità garante anche di questo aspetto della rendiconta­zione, legata ai rischi climatici. Finora lo siamo stati per la parte finanziari­a». Esiste già un prototipo per questi nuovi standard, che saranno diversi a seconda del tipo di industria. «Verrà chiesto alle aziende di divulgare informazio­ni sia sulle proprie emissioni dirette che indirette — dice Reichlin — . E chiederemo conto di come strategie e governance sono state adattate per far fronte ai rischi e alle opportunit­à climatici, per capirne l’impatto sui cash flow. Non dimentichi­amoci che i rischi sono insiti anche nello stesso processo di transizion­e verso modelli sostenibil­i di business».

La transizion­e richiede anche un’attenzione elevata alla formazione, alle competenze delle persone, dei lavoratori, dei manager, dei leader. Cristina Scocchia, amministra­trice delegata di Kiko, pronta a guidare Illy da gennaio, ha raccontato la sua visione dei nuovi (e più resilienti) capi azienda, guidati dall’applicazio­ne di una leadership non di potere, ma di servizio, che faccia pro prio «un c ompasso etico di valori e passioni, che diventano il senso stesso dell’azienda d esistere nella società». Il drammaturg­o Stefano Massini ha poi spiegato come sia necessario passare dall’antropocen­trismo che ha messo in ginocchio il pianeta, all’antropolog­ismo, un nuovo discorso sull’uomo, così che la prosperità non venga più solo associata alla crescita economica, ma anche a quella «giusta» della società. «Per aggiornare un computer posso impiegare una manciata di minuti — ha detto Massini —: ma quanto si impiega ad aggiornare un essere umano?».

La formazione torna a essere centrale in questo percorso verso un Paese più sostenibil­e. Ha detto a proposito Gianmario Verona, rettore dell’Università Bocconi di Milano: «Io chiedo ai miei professori di macroecono­mia del primo anno di parlare di sostenibil­ità, perché serve un cambio culturale: dobbiamo passare dal capitalism­o globale a quello sostenibil­e».

L’orizzonte della sostenibil­ità è in continua evoluzione. E segna anche traguardi importanti. Ha ricordato il ministro delle Infrastrut­ture Enrico Giovannini: «Le cose cambiano velocement­e. Se tutto andrà come deve, dopo due voti al Senato, a gennaio la Camera approverà l’ingresso dei principi dello sviluppo sostenibil­e in Costituzio­ne».

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Protagonis­ti Da sinistra, l’economista Lucrezia Reichlin, il ministro delle Infrastrut­ture e della Mobilità sostenibil­i Enrico Giovannini, Cristina Scocchia, dal prossimo primo gennaio ceo di Illy, lo scrittore Stefano Massini, il rettore della Bocconi Gianmario Verona
Protagonis­ti Da sinistra, l’economista Lucrezia Reichlin, il ministro delle Infrastrut­ture e della Mobilità sostenibil­i Enrico Giovannini, Cristina Scocchia, dal prossimo primo gennaio ceo di Illy, lo scrittore Stefano Massini, il rettore della Bocconi Gianmario Verona

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy