Gli eredi di Aldo Gucci contro il film di Ridley Scott: lede la dignità della famiglia
Gli eredi di Aldo Gucci (1905 – 1990), ex presidente della casa di moda italiana, minacciano di trascinare in tribunale il nuovo film di Ridley Scott, House of Gucci, nelle nostre sale dal 16 dicembre, per il modo in cui la dinastia è rappresentata nella pellicola. Nell’opera, Lady Gaga interpreta il ruolo della «vedova nera» Patrizia Reggiani, che ha scontato 18 anni di carcere per essere stata la mandante dell’assassinio dell’ex marito Maurizio Gucci (incarnato da Adam Driver).
«I membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell’immagine e della dignità loro e dei loro cari» si legge nella lettera firmata dagli eredi. Che proseguono: nonostante House of Gucci affermi di voler raccontare la «vera storia» della famiglia, «i timori suscitati dai trailer e dalle interviste finora rilasciate dal cast sono confermati: il film veicola una narrazione tutt’altro che accurata». A indignare gli
eredi, in particolare, è la rappresentazione di Reggiani, «una donna condannata in via definitiva (...) dipinta come vittima». E accusano il regista, 83 anni, non solo di non essersi curato di interpellarli, ma di avere falsamente descritto i membri della famiglia come «teppisti, ignoranti insensibili al mondo che li circondava, attribuendo ai protagonisti delle note vicende toni e atteggiamenti che mai sono loro appartenuti».
I Gucci non sono la prima famiglia di moda italiana a lottare con la rappresentazione sullo schermo di eventi tragici. Nel 2018 la famiglia Versace rilasciò una dichiarazione sulla stagione di «American Crime Story» di Ryan Murphy, che affrontava l’omicidio di Gianni Versace, fondatore della maison, affermando che la serie tv non era autorizzata e doveva essere considerata solo come «un’opera di finzione».