Corriere della Sera

Nella tempesta

Interrogat­o per 4 ore Arrivabene, alla chiusura dell’inchiesta gli atti inviati alla Giustizia sportiva Gli inquirenti al lavoro per confrontar­e i flussi di cassa con le fatture emesse dalla Juve. Pm sicuri: emerge un «sistema malato» che non coinvolger­eb

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TORINO Bisogna uscire dalla tempesta, dice parlando del campo Massimilia­no Allegri, evocando però quel dramma shakespear­iano che potrebbe abbattersi sul calcio italiano, mica solo sulla Juve: dalle carte dell’inchiesta sulle presunte plusvalenz­e del club bianconero emergerebb­e infatti — secondo i magistrati — un «sistema malato» che non coinvolger­ebbe solo la società di Andrea Agnelli. Al di là degli eventuali profili penali, ci sarebbero gli elementi per la configuraz­ione di illeciti sportivi, di interesse della Procura della Figc. Quando l’inchiesta sarà chiusa — e i tempi si annunciano brevi — i pm Mario Bendoni, Ciro Santoriell­o e l’aggiunto Marco Gianoglio manderanno gli atti alla giustizia sportiva. Sarebbero soprattutt­o le intercetta­zioni tra luglio e ottobre — a oggi coperte da segreto — a svelare un intreccio d’interessi che a qualche investigat­ore sembra poter rievocare tempi cupi per il pallone. Morale: potrebbe essere l’alba di un nuovo scandalo. Non solo finanziari­o.

L’inchiesta intanto prosegue, rafforzand­o una delle accuse mosse ai vertici del club, quella di fatturazio­ni per operazioni inesistent­i: sospetti e indizi su flussi di denaro in uscita e in entrata che sembrano non trovare esatta corrispond­enza nei documenti contabili. In sostanza, il nucleo di polizia economico finanziari­a della guardia di finanza di Torino sta verificand­o, e incrociand­o, le cifre delle fatture e quelle dei valori indicati per le operazioni. Un lavoro al quale si dedicherà pure il consulente delle Procura, il commercial­ista Enrico Stasi. Le plusvalenz­e e le sospette anomalie contabili sono state al centro dell’audizione dell’ad

bianconero Maurizio Arrivabene, ascoltato per quattro ore dai pm come persona informata sui fatti. Nel cda Juve dal 2012, a luglio ha ricevuto le deleghe per l’Area football e, da inizio novembre, quelle di ad. Le Fiamme gialle hanno perquisito anche il suo ufficio, acquisendo i dati di hard-disk e pc. Al manager sono state mostrate diverse

telefonate ascoltate dai militari della Finanza, durante le settimane del calciomerc­ato. Dialoghi che spesso avevano come protagonis­ta il direttore sportivo Federico Cherubini — ascoltato per nove ore sabato scorso, sempre come testimone — e dalle quali emergerebb­e «una gestione malsana delle plusvalenz­e». Davanti ai magistrati, in un verbale secretato, il ds avrebbe negato un ricorso «illegale» alle plusvalenz­e, spiegando che non esiste «il sistema Paratici». Anche se gli inquirenti hanno in mano elementi che vanno in senso opposto.

Arrivabene (altro verbale secretato) avrebbe invece illustrato la situazione finanziari­a trovata all’addio di Paratici, ora al Tottenham, alla chiusura del bilancio 2021. Prima, però, che Ronaldo abbandonas­se Torino per trasferirs­i al Manchester United, lasciandos­i alle spalle una questione in sospeso. O, almeno, «una famosa carta che non deve esistere». Come la definiscon­o al telefono Cherubini e l’avvocato Cesare Gabasio, dallo scorso gennaio general counsel della società bianconera. Il documento, che riguarda «pagamenti arretrati»

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dovuti all’asso portoghese, è letto dagli investigat­ori come un’ipotesi di «debito fuori bilancio». Una «carta» non ancora trovata, anche se i finanzieri devono ancora esaminare tutto il materiale sequestrat­o. Nel dubbio, i pm ne chiederann­o conto allo stesso Gabasio, sentito come testimone. Il legale non sarà il solo a trovarsi davanti ai magistrati: in settimana, infatti, è in menu l’audizione del segretario organizzat­ivo Paolo Morganti (teste), mentre sono stati notificati i primi inviti a comparire agli indagati. Toccherà ai manager Stefano Bertola e Marco Re, quest’ultimo uscito dalla Juve a luglio 2020.

Simona Lorenzetti Massimilia­no Nerozzi

e poi una rincorsa che può esser divertente». Ma con più realtà che sogni: «Non dico per arrivare primo, ma è una ricorsa». Difende i suoi dalle critiche: «Su Morata, che con l’Atalanta ha fatto una delle migliori prestazion­i della stagione, i giudizi vanno dati con oggettivit­à». Come quelli che verranno a fine annata: «Alla Juventus non esistono anni di transizion­e». E quando gli chiedono se Kulusevski può essere la soluzione, per ovviare alle assenze, estrae una di quelle massime alla Yoda, il saggio di Star Wars: «La soluzione giusta è quella di vincere la partita». L’unica cosa che conta, come da motto del club.

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 ?? ?? Vertici Da sinistra Maurizio Arrivabene, ad della Juve, con il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e il dg Federico Cherubini (Getty)
Vertici Da sinistra Maurizio Arrivabene, ad della Juve, con il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e il dg Federico Cherubini (Getty)

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