Difesa, testa, rincalzi Così il Milan ha frenato Ora deve battere Sheva
Dopo le due sconfitte domani rientra il titolare Tomori
MILANO Fik Tomori ce la fa: domani sera a Marassi, nel cruciale duello col Genoa dell’ex Shevchenko che il Milan non può assolutamente fallire se intende riprendere la corsa scudetto, il centrale londinese sarà sicuramente titolare nel cuore della difesa accanto a Simon Kjaer: la lesione del muscolo otturatore esterno dell’anca era già clinicamente guarita prima del Sassuolo, ma si è deciso di tenerlo a riposto ancora qualche giorno per evitare rischiose ricadute.
Il rientro dell’inglese è un’ottima notizia per Pioli e il Diavolo, l’unica che potesse in qualche modo strappare un mezzo sorriso dopo la netta sconfitta di domenica costata il primo posto. La difesa è da allarme rosso, i numeri sono una sentenza: i 7 gol subiti nelle ultime due partite, i 4 dalla Fiorentina e i 3 dal Sassuolo, sono la prova del pessimo momento di forma attraversato dal reparto. L’assenza di Tomori, fuori sia a Firenze sia a San Siro, s’e fatta dannatamente sentire: né Romagnoli né Gabbia garantiscono il medesimo rendimento, c’è poco da girarci intorno.
Quello delle riserve è un tema chiave per provare a capire cosa c’è dietro alla flessione dei rossoneri in campionato. «Siamo costruiti per il doppio impegno settimanale» ha garantito Pioli dopo l’1-3 di domenica, ma la verità è che un conto è essere all’altezza numericamente e un altro qualitativamente. Nei 13-14 titolari il Milan è estremamente competitivo, ma nei rincalzi meno. Succede così che se gli infortuni sono sempre numerosi — domenica mancavano
Calabria, Tomori, Rebic e Giroud — alla lunga qualcosa si paga. Il problema è che, ad eccezione del difensore francese, gli altri staranno fuori ancora per diverse settimane. Pretendere che Kjaer e Ibrahimovic siano sempre al meglio, pur giocando ogni tre giorni, è impossibile. E lo stesso vale anche per i più giovani: Leao, per dirne uno, avrebbe un gran bisogno di rifiatare. Ma non c’è possibilità.
«Non abbiamo reagito da Milan» ha ammesso Sandro Tonali, centrando il punto: con la testa i rossoneri sono rimasti al Wanda, l’impresa con l’Atletico ha tolto energie fisiche ma anche mentali. La conseguenza è stata la prestazione scarica di tutti, inclusi quelli che sono entrati dopo, come appunto lo stesso Tonali e Kessie. Questa squadra non era imbattibile prima e non è scarsa adesso, la classifica è lì da vedere, ma c’è bisogno di un ulteriore step mentale: la continuità, specie dopo un grande risultato, è una dote essenziale per vincere.
«Dopo la sconfitta ho visto le facce giuste» ha assicurato Pioli, che ieri a Milanello ha caricato la squadra: rialziamo subito la testa, la sintesi delle sue parole. Due sconfitte di fila non possono guastare due anni di lavoro, ma serve una reazione immediata. Dalla sua il Diavolo ha il calendario: Genoa, Salernitana e Udinese. Ma occorre fare il pieno.