Corriere della Sera

Pfizer annuncia: la pillola anti Covid ridurrà dell’89% ricoveri e vittime

Conclusa la sperimenta­zione della casa farmaceuti­ca Ora si attende l’esame della Fda. «Siamo fiduciosi»

- Giuseppe Sarcina

WASHINGTON La pillola anti-Covid, compresa la variante Omicron, è pronta. Almeno stando a quanto annunciato ieri da Albert Bourla, amministra­tore delegato di Pfizer: «Questo potenziale trattament­o può diventare uno strumento cruciale contro la pandemia, salvando vite e riducendo del 90% l’ospedalizz­azione».

Il farmaco, di cui in realtà si parla da mesi, si chiama Paxlovid ed è un antivirale. La società americana ha concluso la fase sperimenta­le e ora attende l’approvazio­ne da parte della Autorità federale, la Food and Drug Administra­tion. In parallelo la nuova documentaz­ione sarà presentata anche all’Ema, l’Agenzia europea di controllo.

Secondo i dati diffusi da Pfizer, il Paxlovid può ridurre dell’89% il rischio di ricoveri e di morte. Il paziente deve prendere le compresse entro tre giorni dalla comparsa dei primi sintomi. L’efficacia resta comunque sostanzial­mente invariata, 88%, se si aspetta fino a cinque giorni.

I test, si legge ancora nella nota di Pfizer, sono stati condotti su 2.246 volontari non vaccinati e con un alto rischio di malattie gravi. Tutte queste persone avevano contratto il Covid, con sintomi leggeri o moderati. Circa la metà del campione proveniva dagli Stati Uniti; il resto era distribuit­o tra Europa, Asia e Africa. Ebbene solo lo 0,7 per cento delle persone che hanno preso il Paxlovid sono finite in ospedale nei 28 giorni successivi. Nessuno è morto. Mentre il 6,5 per cento dei pazienti che ha ricevuto un placebo è stato ricoverato; l’1,6 per cento è deceduto.

Pfizer ha poi impostato un altro ciclo di test su 662 volontari: un gruppo composto da vaccinati esposti a serie patologie e da non immunizzat­i senza alcun fattore di pericolo. I risultati hanno mostrato una copertura più bassa: 70% contro la possibilit­à di ospedalizz­azione e di morte. Micheal Dolsten, il capo del team scientific­o di Pfizer, ha dichiarato in un’intervista di essere rimasto «sorpreso» dagli esiti delle ricerche: «Ci aspettavam­o una copertura al massimo del 60 per cento».

Il punto è che tutti gli esperiment­i sono avvenuti con la variante Delta padrona del campo. Ora la domanda è: il Paxlovid è in grado di contrastar­e anche Omicron, la nuova versione del virus altamente contagiosa? Pfizer assicura di sì, ma solo sulla base di prove condotte nei laboratori. Non ci sono, quindi, percentual­i di efficacia applicabil­i agli esseri umani.

La casa farmaceuti­ca con sede a New York ha fatto sapere di essere pronta a commercial­izzare subito circa 180 mila dosi. Per il prossimo anno la produzione dovrebbe raggiunger­e 80 milioni di confezioni, da distribuir­e in tutto il mondo.

Si prevedono incassi enormi per Pfizer: 24 miliardi di dollari nel 2022 e 33 miliardi nel 2023. Solo il vaccino anti Covid, finora, ha fruttato di più: 36 miliardi di dollari nel 2021.

A Wall Street il titolo Pfizer è aumentato dell’8,5% negli ultimi cinque giorni di quotazione. Forse qualcuno conosceva queste notizie almeno dall’8 dicembre scorso.

I test

Sono stati condotti su 2.246 volontari ad alto rischio. Solo lo 0,7% è finito in ospedale

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