«Così sono stata sequestrata da una no vax in Romania»
Ètornata in Italia Lucia Goracci, l’inviata del Tg1 che sabato scorso, a Bucarest, è stata sequestrata da una senatrice rumena «no vax» e di estrema destra, Diana Sosoaca.
Cosa è successo?
«Siamo andati da lei per un’intervista concordata. Peccato che, una volta iniziata, la senatrice abbia deciso prima di sbatterci fuori e poi invece di rinchiuderci in stanza».
Che cosa le stava chiedendo?
«Le basi scientifiche delle sue posizioni “no vax”. Ma lei ha cominciato a dirmi che in Romania i morti erano stati seppelliti in sacchi neri e che questo avrebbe meritato una seconda Norimberga».
E poi?
«Le ho detto che io sono grata ai governi che stanno fronteggiando la pandemia. A quel punto mi ha definito una giornalista “governativa” mentre lei stava “con Dio e con la verità”».
Fine dell’intervista.
«E inizio dell’incubo. Ci ha chiusi dentro assieme a alcuni uomini, tra cui il marito. Poi ha cominciato a filmarci con un telefonino mentre con un altro ci denunciava alla polizia per irruzione».
La polizia è arrivata.
«Ho mostrato tesserino e passaporto per far capire che non eravamo aggressori. Ma ho capito che sotto accusa eravamo finiti noi».
Il marito della senatrice l’ha aggredita.
«Mi ha dato dei pugni sulla spalla e sul braccio ma poi ha aggredito anche un poliziotto».
Poi siete finiti in commissariato.
«Sì, ci hanno interrogati e perquisiti perché cercavano armi o droga. Ho chiesto di rilasciarci. Ma niente. Così ho chiamato l’ambasciata che dopo ore ci ha finalmente consentito di sporgere denuncia e ci ha tirati fuori».
Molti esponenti politici stanno chiedendo l’intervento del nostro governo su quello rumeno che si è scusato.
«Non è mio compito sollecitare interventi. Mi basta che la mia denuncia vada a buon fine e che la collega rumena che era con me venga tutelata».