Corriere della Sera

Bollette, su gas e luce meno Iva e oneri Divisioni su cartelle e superbonus

Il Pd al centrodest­ra: gli accordi non cambiano o si rivede tutto. Decreto fiscale approvato con la fiducia

- Enrico Marro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA Taglio dell’Iva al 5% e azzerament­o degli oneri di sistema sul gas mentre sull’energia elettrica sono previsti interventi per ridurre anche qui i cosiddetti oneri impropri che si scaricano sulle bollette. Infine, le imprese in difficoltà potrebbero beneficiar­e di una rateizzazi­one delle stesse bollette. Le nuove misure, per un valore complessiv­o di 3,8 miliardi, volte a contrastar­e l’impennata dei prezzi di luce e gas sono state discusse ieri nel consiglio dei ministri e dovrebbero arrivare oggi all’esame del Senato sotto forma di emendament­o al disegno di legge di Bilancio. Il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani, aveva annunciato in precedenza le ipotesi allo studio in audizione in Parlamento e il ministro dell’Economia, Daniele Franco, le ha illustrate nella riunione di governo. Circa 900 milioni serviranno per azzerare gli aumenti per le famiglie a basso reddito (Isee non superiore a 8.264) mentre per le altre gli incrementi delle bollette saranno parzialmen­te assorbiti dai provvedime­nti di fiscalizza­zione. Circa 1,8 miliardi andranno ad annullare gli oneri di sistema per le utenze fino a 16 chilowatto­ra,600 milioni per abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5%, 500 milioni per azzerare gli oneri di sistema sul gas.

Oggi l’esecutivo dovrebbe presentare anche le modifiche alla manovra per tagliare le tasse dal 2022: 7 miliardi sull’Irpef, a vantaggio dei redditi medio-bassi, e un miliardo sull’Irap, che verrà cancellata per le persone fisiche. Restano invece da trovare le soluzioni sugli altri capitoli della manovra che non soddisfano la maggioranz­a.

Si tratta, in particolar­e, dell’aumento o della rimozione del tetto Isee di 25mila euro sul Superbonus del 110% per le abitazioni unifamilia­ri, della diluizione dei pagamenti delle cartelle esattorial­i, della proroga dell’esenzione dalla Tosap, la tassa sull’occupazion­e di suolo pubblico per bar e ristoranti, dell’ulteriore ampliament­o della platea dei lavoratori ammessi all’Ape sociale (forma di prepension­amento) abbassando i requisiti per gli edili. I 600 milioni che il governo aveva inizialmen­te lasciato nella disponibil­ità del Parlamento per le modifiche alla manovra sono saliti a circa 1,1 miliardi, ma sono sempre insufficie­nti rispetto alle richieste dei partiti. Trovare la quadra è complicato. Lo dimostra il fatto che ieri pomeriggio sono state sconvocate le sedute della commission­e Bilancio del Senato previste per ieri sera e per questa mattina mentre il Pd lanciava un secco avvertimen­to al centrodest­ra che insiste sulla proroga dei termini per il pagamento delle cartelle esattorial­i. «C’è un accordo complessiv­o sugli 8 miliardi per il taglio delle tasse e prevede che le cartelle non si tocchino. Se quell’accordo verrà riaperto, verrà riaperto su tutto», dice Alan Ferrari, vicecapogr­uppo Pd in Senato.

Il prolungame­nto dei termini per pagare le cartelle (da 150 a 180 giorni) è già previsto per le cartelle notificate dal primo settembre al 31 dicembre

Le imprese

Le aziende in difficoltà potrebbero beneficiar­e di una rateizzazi­one delle bollette

di quest’anno dal decreto fiscale approvato ieri alla Camera col voto di fiducia (429 sì, 46 no). Il centrodest­ra chiede di estenderlo anche alle cartelle che verranno notificate nel 2022.

Il decreto fiscale, che già era stato approvato al Senato, è quello che prevede, tra l’altro, la stretta sull’Imu sulle finte prime case, il bonus per i genitori separati, la possibilit­à di cumulare l’assegno di invalidità con il reddito da lavoro. Sempre alla Camera terminerà la corsa del disegno di legge di Bilancio, con l’approvazio­ne definitiva tra Natale e Capodanno.

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I ministri Daniele Franco e Roberto Cingolani

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