Corriere della Sera

Nuova fuga di gas, paura in paese Pronti i primi avvisi di garanzia

- DAL NOSTRO INVIATO

RAVANUSA (AGRIGENTO) Adesso che i corpi di Calogero e Giuseppe — le ultime due vittime — sono stati ritrovati e che chi rimane della loro famiglia potrà piangerli, toccherà alla Procura di Agrigento capire cosa sia davvero successo a Ravanusa. Da ieri sera l’area dove quattro palazzine sono collassate come castelli di carta è stata transennat­a e i consulenti dei pm hanno iniziato il loro lavoro. Sarà la zona rossa della strage. Tra qualche giorno scatterann­o i primi avvisi di garanzia per disastro e omicidio colposo plurimo. Quasi un atto dovuto. Nulla trapela sui nomi che verranno iscritti, ma Luigi Patronaggi­o, il procurator­e che coordina l’indagine affidata alla pm Sara Varazi, ieri ha tenuto a ribadire che «rimosse le macerie le indagini tecniche ripartiran­no con nuovo vigore per l’accertamen­to delle cause del disastro». Sono già stati sentiti come persone informate sui fatti decine di testimoni. I primi interrogat­ivi ai quali i consulenti nominati dalla Procura dovranno dare una risposta sono naturalmen­te quelli su cosa ha provocato l’esplosione e su quale sia l’effettiva condizione della rete del metano. I primi elementi acquisiti destano qualche perplessit­à: nel paese sono in corso da tempo interventi di consolidam­ento del terreno soggetto a smottament­i. Durante i lavori si sarebbe provveduto a mettere in opera nuove tubature del metano ma, accanto, anche quelle delle acque di scolo. Lavori che si protrarreb­bero da sette mesi senza che le condutture siano state ricoperte, con il rischio che venissero in qualche modo danneggiat­e. Ieri, la segnalazio­ne di nuove dispersion­i di gas nelle vie Calabria, San Francesco e Galilei, a poca distanza dal luogo in cui sabato è avvenuta l’esplosione, hanno fatto vivere momenti di inquietudi­ne alla popolazion­e. Italgas è intervenut­a per poi precisare che «a seguito di verifiche, per due di esse non sono state rilevate alcune perdite; per una terza i tecnici hanno provveduto alla sostituzio­ne di un breve tratto di tubazione». Un presidio stabile di pronto intervento da oggi sarà dislocato in paese. E a proposito dei primi sviluppi dell’indagine, i titolari della ditta che ha in appalto la manutenzio­ne da Italgas, la Vitale di Partinico, sono già stati sentiti dai carabinier­i. Avrebbero ribadito che cinque giorni prima dello scoppio venne verificata la condizione della rete con ispezioni nei pozzetti. Gli inquirenti intendono accertare che tipo di manutenzio­ne sia stata effettuata, fermo restando che si tratta di una rete vecchia di 37 anni e che in moltissimi punti di Ravanusa le tubature risultereb­bero arrugginit­e.

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I nuovi tubi del gas e accanto quelli delle acque di scolo (in arancione), rimasti scoperti per mesi. In generale la rete di Ravanusa è vecchia di 37 anni
I lavori I nuovi tubi del gas e accanto quelli delle acque di scolo (in arancione), rimasti scoperti per mesi. In generale la rete di Ravanusa è vecchia di 37 anni

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