Un manuale per la corretta dieta «veg» per i bambini
Bernardo, ex candidato sindaco a Milano: «Il medico deve rispettare le scelte e aiutare a non sbagliare»
Chi ha adottato uno stile di vita «veg» (vegetariano o vegano) può sceglierlo anche per i figli? La risposta è «sì». «A patto che le diete siano ben bilanciate e correttamente pianificate da un pediatra competente». La conferma arriva da un team di esperti che ha presentato ieri a Milano, a Palazzo Pirelli, il manuale Semplicemente Veg, consigli utili e pratici per genitori veg (MG Editore): 30 pagine di risposte a dubbi e curiosità, assieme a tante ricette. Tra i curatori c’è il professor Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica del Fatebenefratelli — ieri alla sua prima uscita pubblica, in veste di medico, dopo la candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra e il suo approdo in consiglio comunale —, la dottoressa Lisa Mariotti (nutrizionista pediatrica) e la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che ha scritto la prefazione. Anche se in Italia, secondo gli ultimi dati Eurispes, i «veg» sono l’8,2% della popolazione (5,8% vegetariani e 2,4% vegani), le perplessità su queste diete sono molto diffuse. «C’è anche chi viene bullizzato per questo — sottolinea Bernardo —. Noi medici dobbiamo esercitare il massimo rispetto per le scelte alimentari che vengono fatte dalle famiglie e solo così, instaurando un rapporto di fiducia e ascolto, possiamo aiutare a correggere eventuali errori. Siamo un servizio pubblico che dà una risposta ad una esigenza reale senza pregiudizi, garantendo il fondamentale monitoraggio di un professionista». In sintesi: la scelta «veg» va bene a tutte le età ma è assolutamente vietata l’improvvisazione. E non è un caso se proprio nella Casa pediatrica del Fatebenefratelli, già da alcun anni (primo esempio in Italia), è attivo un ambulatorio di consulenza dedicato a questi temi.
La scelta «veg» inoltre, sottolinea Brambilla, non solo è salutare per bambini e adolescenti ma è anche una scelta etica verso animali e ambiente: «Nel terzo millennio è inaccettabile che l’uomo disponga di altri esseri viventi in maniera così crudele. Oggi le alternative ci sono. Troppe persone dicono di amare gli animali e poi magari si mangiano una cotoletta a pranzo.
Non c’è differenza tra un vitello e un cane. Quando si comprendono queste cose e si decide di togliere gli animali dal piatto è naturale condividere la scelta con chi amiamo. Figli compresi». Non solo: se fino a poco tempo fa chi optava per un’alimentazione «veg» per i figli doveva presentare un certificato medico a scuola per avere pasti adeguati a mensa, adesso non è più necessario. «Sulla base delle linee guida appena pubblicate — conclude Brambilla — è sufficiente la richiesta di un genitore e la scuola è obbligata a fornire i pasti vegetali».