Carige, offerta di Bper a un euro. Il ruolo del Fitd
Proposta vincolata all’aumento di 1 miliardo da parte del Fondo interbancario. La spinta di Unipol
L’emiliana Bper lancia un’offerta per rilevare la genovese Carige: è una mossa del risiko bancario che — se andrà in porto — dopo due anni dal salvataggio vedrà sistemare la banca ligure, oggi in mano al Fondo Interbancario (Fitd). Ma vedrà anche crescere ulteriormente l’ex popolare modenese controllata al 20% da Unipol, che sommando i 382 sportelli Carige agli oltre 600 ex Ubi già digeriti, arriverebbe a più di 2100 filiali, salirebbe da 4,2 a 5 milioni di clienti e toccherebbe quota 150 miliardi di attivi (dai 130 attuali): un embrione di terzo polo bancario al quale potrebbe venire sommata PopSondrio, prossima a diventare spa e di cui Unipol ha il 10% circa.
Ieri per tutta la giornata erano circolate voci di mosse Carige, tanto che il titolo è schizzato anche del 26% (complice un flottante di appena il 12% del capitale) per poi chiudere a +8,15% a 0,67 euro. Oggi Carige in Borsa vale 506 milioni ma Bper punta a prenderla a 1 euro, e dopo che il Fitd avrà versato 1 miliardo in aumento di capitale, per pagare oneri di integrazione e derisking dei crediti deteriorati. Insomma, Bper vuole la banca pulita, per non intaccare il proprio patrimonio. La mossa potrebbe anche beneficiare dei crediti fiscali (Dta) in scadenza a fine anno ma che la manovra 2022 prevede di prorogare a giugno.
L’offerta dell’istituto guidato da Piero Montani — a sua volta sostenuto dal ceo di Unipol Carlo Cimbri, interessato a espandere il perimetro della vendita di polizze — è «non vincolante» e punta a ottenere un’esclusiva entro il 20 dicembre o un memorandum d’intesa entro il 31 dicembre e comunque un contratto entro gennaio. Rilevato l’80% da Fitd e l’8,3% da Ccb, sarà lanciata un’opa a 0,80 euro +20% sulla chiusura di lunedì. Intanto Mps venerdì 17 tiene il board per approvare il piano industriale sulla cui base chiedere alla Ue la proroga dell’uscita del Tesoro: faro puntato su esuberi e aumento di capitale.
Fabrizio Massaro