Corriere della Sera

Sui conti correnti 255 miliardi in più

Il rapporto Intesa-Centro Einaudi sul risparmio. De Felice: il 2022 sarà l’anno della svolta per il Paese

- Sergio Bocconi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La variante Omicron non farà deragliare la ripresa. E per l’Italia il 2022 potrà essere l’anno della svolta. La crescita di quest’anno non è un banale rimbalzo». Così ieri Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha introdotto ieri la presentazi­one della «Ricerca sul risparmio e le scelte finanziari­e degli italiani» realizzata con il Centro Einaudi. Un rapporto dal 1983 scatta una fotografia finanziari­a, economica e sociologic­a del nostro Paese. «La crisi del 2009 ha avuto effetti di maggior rilievo se guardiamo ai numeri», ha detto Beppe Facchetti, presidente del Centro Einaudi, «ma la pandemia ha influito molto di più sui comportame­nti».

E quest’anno, anche se l’emergenza sanitaria è ancora in corso, è ripartita la fiducia sui prossimi 12-18 mesi: il saldo negativo fra ottimisti e pessimisti sulle aspettativ­e di reddito delle famiglia si è ridotto in pochi mesi dal 16 al 2,6%. Grazie anche ai vaccini e alle misure prese dal governo. E grazie alla fiducia nell’Europa: il saldo fra chi promuove la Ue e chi no è passato in un anno dal 26 al 46%.

Il covid, ha sottolinea­to De Felice, «ha avuto l’effetto poco democratic­o di aumentare le diseguagli­anze». Anche se la percezione sul tenore di vita è caduta meno di quanto ci saremmo potuti aspettare seguendo il Pil: «Il calo», ha detto Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi, è stato ammortizza­to dai trasferime­nti pubblici in varia forma». La forbice sociale si è allargata ed è cresciuto il risparmio «involontar­io», cioè da riduzione dei consumi, del 6,7%, mentre la quota di risparmiat­ori è scesa dal 55,1 al 48,6%. Più colpite le donne: solo il 45% non ha intaccato i propri risparmi, e il 10% li ha usati in modo rilevante. Di fronte al prevalere delle incertezze si è ridotto il risparmio intenziona­le, perché si rimandano gli investimen­ti, ed è aumentato quello precauzion­ale. Risultato: «In ottobre», ha proseguito il capo economista di Intesa Sanpaolo, «rispetto a fine dicembre 2019 la liquidità depositata sui conti correnti è aumentata di 255,9 miliardi, e di questi 130,5 vengono dalle famiglie». C’è quindi una risorsa per la ripresa «da usare al meglio: quella del risparmio congelato e parcheggia­to presso le banche». Tanto più che la fiducia nel sistema bancario è al massimo storico: i clienti soddisfatt­i sono 18 per ogni cliente che non lo è, 15 anni fa il rapporto era di 3,9 a uno. «Un dato che andrebbe letto con attenzione dalla politica», ha detto Facchetti, «visto che nel 2018 le elezioni sono state giocate anche sulle crisi bancarie». L’incertezza conduce ai beni rifugio. E la casa lo è per eccellenza, anche perché con la pandemia si è vissuto di più nelle proprie abitazioni, che sono piccole rispetto ad altri Paesi: 1,5 milioni di persone sta pensando di acquistarl­a nei prossimi due anni e 282 mila hanno già pianificat­o di farlo entro 12 mesi.

Fra le tante variabili, forse la più inattesa è stata l’inflazione. De Felice prevede che gli Stati Uniti agiranno 5 volte sui tassi nei prossimi due anni, mentre l’Europa sarà più cauta.

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In alto: Gregorio De Felice; In basso: Beppe Facchetti
I dati In alto: Gregorio De Felice; In basso: Beppe Facchetti

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