Corriere della Sera

Amadeus: ho deciso, a Sanremo porto un altro esordiente

- Andrea Laffranchi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si parte. Il Festival di Sanremo questa sera avrà il suo cast completo. Ai 22 Big già annunciati si aggiungera­nno i tre vincitori di Sanremo Giovani, scelti in diretta su Rai1. Per questa edizione Amadeus è tornato alla clausola Mahmood, che vinse il Festival partendo proprio dalla selezioni dei giovani.

Non solo due, come previsto inizialmen­te dal regolament­o, ma saranno tre a passere al Festival di febbraio. «Mi sono svegliato con questa idea e siccome le canzoni sono tutte belle porterò tutto il podio», ha annunciato Amadeus presentand­o la serata che vedrà sfilare tutti i Big (tranne Elisa che ha il Covid).

«Sono contento di iniziare questa avventura — dice il conduttore —. Il primo Festival fu il massimo dell’assembrame­nto. Il secondo il deserto che non auguro a nessuno di rivivere: ricordo le riunioni in cui si pensava addirittur­a di cancellarl­o. Per me non ce ne sarà un altro. Lo dico tutti gli anni ma da interista mi fermo al triplete».

Ottimista anche Stefano Coletta, direttore Rai1: «Siamo all’atto finale di una parabola che è stata unica nella storia della tv. Mi preparo con un sentimento di giustizia compensati­va: spero si possa lavorare senza la paura e i timori dello scorso anno». Ama non svela ancora le sue carte. Di sicuro si finirà a notte fonda. «A me piace stare ad ascoltare tutte queste canzoni anche fino a tardi. Fiorello? Con lui abbiamo il patto che ne parliamo venti giorni prima. Per gli ospiti inizierò a ragionare prossimame­nte. Dovranno essere super perché ce ne sono di tali in gara. Per i Måneskin ovviamente porte aperte: loro sono stati una cosa dirompente con una forza che mi ha conquistat­o».

Amadeus ha replicato anche ai Jalisse e alla polemica per la 25ª esclusione consecutiv­a dal Festival: «Io valuto la canzone e non ritenevo la loro adatta al mio Sanremo. Niente di personale. Credo che la cosa più importante sia quella di lavorare e non di lamentarsi perché la lamentela non rende mai merito alla storia di un cantante».

Da qualche anno Sanremo presenta un bilancio in attivo. Da viale Mazzini non sembra esserci timore per il fatto che Tim, lo sponsor principale delle ultime edizioni, si sia sfilato all’ultimo momento. «È un momento particolar­e per la società, la scelta è comprensib­ile — dice Coletta — e ha riacceso l’interesse del mercato. Contiamo quindi di avere un buon risultato di sponsor e pubblicità». Claudio Fasulo, vicedirett­ore Rai1, guarda al futuro della manifestaz­ione: «Sarebbe bello dare una serialità a Sanremo Giovani con una sorta di accademia permanente».

Niente di personale con i Jalisse, la canzone non era adatta, ma le lamentele non rendono merito alla storia di un cantante: meglio lavorare

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Direttore artistico Amadeus, 59 anni, per la terza volta alla guida del Festival di Sanremo

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