Corriere della Sera

Allarme disdette in alberghi e ristoranti

Cancellati 8 milioni di viaggi in tre settimane Bocca: «Nelle città d’arte chiuso il 30% degli hotel»

- Claudia Voltattorn­i

ROMA Migliaia di disdette in pochissime ore, «ne contiamo una al minuto», dice la presidente di Federturis­mo Marina Lalli. Cancellati viaggi (8 milioni in 3 settimane), cenoni, vacanze. Nelle città d’arte chiuso un albergo su 3. Duecentomi­la lavoratori che potrebbero perdere il posto. Quella del turismo rischia di diventare una crisi senza precedenti. Le associazio­ni di settore parlano di «débacle» e chiedono aiuto. «La pandemia sta bloccando di nuovo turismo e ristorazio­ne — lancia l’allarme Confeserce­nti —: senza una proroga degli ammortizza­tori sociali Covid stimiamo che dal primo gennaio almeno 200mila lavoratori possano rimanere senza copertura».

Dopo il tracollo del 2020 con perdite complessiv­e per 63 miliardi di euro rispetto al 2019, la mini ripresa del 2021 aveva fatto sperare che il peggio fosse alle spalle. Ma ora, dice il presidente di Federalber­ghi Bernabò Bocca, «la situazione è in netto peggiorame­nto: c’è un’inchiodata di prenotazio­ni con cancellazi­oni soprattutt­o nelle città d’arte

«A gennaio 200 mila lavoratori rischiano di restare senza ammortizza­tori sociali»

dove il 30% degli alberghi è chiuso: non c’è più tempo da perdere». Peggio ancora per bar e ristoranti, dove «è crisi nera: la gente ha paura — dice Paolo Bianchini dell’associazio­ne di categoria Mio Italia —: il Natale è andato deserto e per Capodanno il telefono squilla solo per le disdette». Da tutte le associazio­ni arriva la richiesta di ulteriori sostegni per il settore «che è il più colpito» ricorda Bocca, e l’appello al governo per interventi su ammortizza­tori sociali (proroga della cassa integrazio­ne), ristori e fisco. Dice la presidente Fiavet, Ivana Jelinic, che con il 95% delle agenzie di viaggio ferme e tre quarti dei lavoratori in cassa integrazio­ne «non sappiamo dire loro se a gennaio avranno ancora un sostegno o saranno licenziati». Anche la politica chiede un intervento immediato. Dal Pd a Leu a Forza Italia il coro è unanime: «Il turismo è un settore essenziale che ha sofferto e sta soffrendo in modo drammatico — dice Debora Serracchia­ni (Pd) — presentere­mo un ordine del giorno che impegni il governo a sostenerlo». Stefano Fassina (Leu) chiede di «recuperare le risorse nelle pieghe della legge di Bilancio» e propone «uno scostament­o di deficit di almeno mezzo punto di Pil rispetto all’obiettivo programmat­o per il 2022».

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