L’arte del profumo secondo Consuelo Perris
Oggi c’è una donna alla guida del marchio Alyssa Ashley fondato dal surrealista Enrico Donati. Una tradizione divenuta famigliare come ha sempre desiderato chi l’ha creata
Una sintesi fortunata tra arte e fragranze scritta nel destino, Consuelo Perris è oggi alla guida di uno dei brand icona nella storia della profumeria: Alyssa Ashley. Si deve proprio a suo padre l’arrivo e la fortuna di questo marchio in Italia. Nonostante non sia rivolto a un pubblico di nicchia, ha sempre avuto la mission di lavorare con i canoni della profumeria artistica, con attenzione massima alla qualità delle materie prime.
Che cosa è significato per lei nascere e crescere in una casa di profumo? “Quando mi chiedono da quanto tempo lavoro nella società familiare, rispondo che sono cresciuta a latte e profumo. Un po’ come in tutte le aziende familiari, il prodotto viene metabolizzato ed entra a far parte del tuo background personale. Per me è impossibile pensare ad un mondo senza profumo.
Quanto questo ha influenzato il suo percorso?
“Ho background di studi da psicologa clinica e per me le emozioni sono al centro di quasi tutto. Ora non so quanto la passione per i profumi, il loro legame con il nostro cervello emozionale, abbia influito sul mio percorso personale, è come chiedersi se è nato primo l’uovo o la gallina. Certo è che la parte storica legata al profumo ed i miei studi si intrecciano perfettamente nella nostra visione di marchio, e nelle strategie che lo accompagnano”.
Qual è la sua idea sul concetto di profumo?
“Come ogni altro oggetto d’arte, il profumo può essere creato, indossato e interpretato da diversi punti di vista. Ritengo che il profumo sia un mezzo potentissimo di comunicazione. Scherzo delle volte dicendo che i miei figli sanno di che umore sono a seconda del profumo che indosso. Proprio come scelgo un vestito, scelgo il profumo che meglio accompagna l’occasione e il mio stato d’animo. Se per esempio devo partecipare ad un evento dove devo essere protagonista, scelgo un profumo con una forte personalità, con delle note molto intense di fondo come il patchouli o l’oud. Se devo, invece, mettermi in una situazione da spettatrice, o in situazioni più dinamiche, cerco sempre delle note più agrumate, meno invadenti, ma che comunque si distinguano”. Alyssa Ashley è un icona nella storia della profumeria legata ad periodo storico di ribellione, oggi cos’è?
“Nel nostro immaginario Alyssa Ashley rappresenta degli individui con una forte personalità e consapevolezza di sé. Ed oggi come allora si lega ad una ribellione pacifica, dove ciascuno ha il diritto di essere se’ stesso e di espmerlo a 360 gradi. il simbolo unisex legato al marchio sta ad indicare che il profumo non solo non ha sesso, ma è un vero prodotto no gender”.
Cosa c’è nel futuro di Alyssa Ashley? “C’è un ritorno al passato, e a quello che Alyssa Ashley ha rappresentato per anni. Il marchio Alyssa nasce e cresce in mezzo all’arte profumiera, e questo expertise si sente in ogni sua creazione. Vogliamo continuare a creare profumi, con l’aiuto dei nasi emergenti nel nostro mondo, perché le opere d’arte che mettiamo sul mercato vengano riconosciute per la loro personalità. L’arte del profumo si tramanderà ancora nella famiglia Perris?
“Oggi noi siamo 4 fratelli, il più piccolo ancora negli studi. Gli altri tre tutti con figli, che stanno però ancora studiando. Inoltre la società negli anni ha allargato gli orizzonti ad altri business, sia tecnologici con una società specializzata nella tecnologia 3D, la 3D Connexion, sia nel mondo farmaceutico, con una società di ricerca nanotecnologica in Svizzera, la Microsphere. Sono comunque sicura che con una famiglia così numerosa qualcuno proseguirà questo ramo d’azienda. Ad ogni modo la passione del profumo è un trait d’union importante per noi”.
“Sono cresciuta a latte e profumo. Proprio come scelgo un vestito, scelgo il profumo che meglio accompagna l’occasione e il mio stato d’animo”