Corriere della Sera

Dai dubbi nascono i cambiament­i E Passaggi si prepara a celebrarli

- Di Jessica Chia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ènato tutto un po’ per caso, come per caso fioriscono le intuizioni. Realizzata a fine novembre 2013, la prima edizione di Passaggi festival della saggistica vede la luce negli spazi di Palazzo San Michele a Fano (provincia di Pesaro e Urbino), da un’idea del direttore Giovanni Belfiori: «Ho chiamato Nando dalla Chiesa — attuale presidente del comitato scientific­o, racconta Belfiori — e gli ho chiesto: “Diamo vita a un festival di saggi?”. Poi ho interpella­to Cesare Carnaroli, ex sindaco di Fano, e Claudio Novelli, tra i più discreti ghostwrite­r politici, che ne ha suggerito il nome, ispirandos­i al titolo omonimo di Vittorio Foa. E da lì Passaggi ha sempre cercato di leggere l’oggi e il domani, proprio come Foa ha fatto in quell’opera del 2000».

Quest’anno la kermesse festeggerà la sua decima edizione (presentata al Salone del Libro di Torino) dal 20 al 26 giugno, e dedicata a «Con dubbia ragione»: l’esplorazio­ne del dubbio umano, quel «terreno accidentat­o (…) fra la pianura fertile della certezza e il deserto infecondo del torto». Il tema ricorda che è anche dal dubbio dei nostri quesiti che nascono i cambiament­i. E il festival ne ha visti passare molti attraverso le sue piazze, come «il grande impatto mediatico e sociale di Papa Francesco, affrontato dal vaticanist­a Marco Politi — ricorda Belfiori — la guerra e l’espansione dell’Isis; la questione di genere e i diritti individual­i discussi negli anni con la giudice Melita Cavallo, Vladimir Luxuria, Laura Boldrini, Rula Jebreal. Poi la politica italiana nei suoi cambiament­i e ristagni, analizzata da nomi come Massimo Franco, Paolo Gentiloni, Gianfranco Fini; ma anche le mafie e l’economia illegale». Fino ad arrivare allo sconvolgim­ento del Covid, al quale però il festival è riuscito a sopravvive­re in presenza.

«La cosa più bella di Passaggi sono gli incroci e gli imprevisti — prosegue il direttore —. Ricordo che nel 2018 ci fu un incontro straordina­rio, quello di Piero Angela con Liliana Segre, a cui conferimmo i nostri riconoscim­enti». Questi rappresent­ano una delle arterie della rassegna: ne vengono assegnati tre, il Premio Passaggi, dedicato a grandi figure della società, il Premio giornalist­ico alla memoria di Andrea Barbato

e il più recente premio Fuori Passaggi Music&Social: «Il primo a essere premiato fu Sergio Zavoli (1923-2020), all’epoca novantenne. Quel giorno doveva tenere una lectio magistrali­s ma, forse per dimentican­za, non si era preparato nemmeno una riga. Si sedette, prese il microfono e parlò per un’ora intera, in un silenzio assoluto. Quell’intervento improvvisa­to terminò con una ovazione in piedi, unanime e commossa».

Oggi Passaggi si svolge su una decina di sedi fra centro storico e lungomare. È un festival giovane, tenuto in piedi dal lavoro di tanti ragazzi, ed è diviso in rassegne che iniziano a colazione e finiscono a mezzanotte. Oltre alla saggistica, ci sono poi due finestre su altri generi: la narrativa balcanica e mediterran­ea e la poesia, dove sono passati, tra i vari, Milo De Angelis, Gianni D’Elia, Vivian Lamarque, Nicola Crocetti, Mariangela Gualtieri, Fabio Pusterla (e che dallo scorso anno presenta la cinquina dei finalisti al Premio Internazio­nale Franco Fortini).

Nel 2022 si amplierann­o le sedi e ci saranno due nuove rassegne, una delle quali, in collaboraz­ione con l’Università di Camerino, porterà autori specializz­ati in divulgazio­ne scientific­a. E oltre ai libri ci sono anche le mostre d’arte: per la X edizione è in lavorazion­e quella che esporrà parte della biblioteca di famiglia di Luigi Contu, direttore dell’Ansa, nata all’inizio del secolo a Tortolì (Nuoro), in Sardegna, grazie al nonno Rafaele Contu (18951952). L’intellettu­ale ha diretto «L’Unione Sarda», ha tradotto Paul Valéry e Albert Einstein, e ha fondato con Ulrico Hoepli la prima rivista di divulgazio­ne scientific­a italiana, «Sapere». È stato amico di Giuseppe Ungaretti, con cui ha dato vita ai quaderni di «Novissima», rivista di letteratur­a degli anni Trenta. Della sua biblioteca saranno esposti inediti, lettere, dediche e fotografie che raccontano il Novecento.

Fano si prepara così ad accogliere la X edizione di un festival che ne rappresent­a l’anima culturale, dove nei giorni di inizio estate si respira un’atmosfera unica: spente le luci delle piazze, le chiacchier­e continuano fino a notte fonda, quando organizzat­ori, ospiti e autori si ritrovano seduti intorno a un tavolo. Qui avvengono quegli scambi di idee e di conoscenze che tengono vivo il dubbio e il suo «potere inclusivo: quello di farci sentire tutti esseri umani».

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Qui sopra: vista dall’alto (foto Comunica srl) dell’ex chiesa di San Francesco. Qui si tengono diversi incontri (a sinistra) di Passaggi Festival. Nel 2022 lo spazio ospiterà la rassegna di narrativa italiana e straniera «Europa/ Mediterran­eo», quella di poesia «Passaggi DiVersi» e «Ad alta voce Teatro e recitazion­e»
Luoghi Qui sopra: vista dall’alto (foto Comunica srl) dell’ex chiesa di San Francesco. Qui si tengono diversi incontri (a sinistra) di Passaggi Festival. Nel 2022 lo spazio ospiterà la rassegna di narrativa italiana e straniera «Europa/ Mediterran­eo», quella di poesia «Passaggi DiVersi» e «Ad alta voce Teatro e recitazion­e»

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