«Noi governatori volevamo la carta rafforzata per gli uffici Così anche Fedriga e Zaia»
Toti: non comprendo questa timidezza
ROMA Giovanni Toti, presidente della Liguria, sulla vostra richiesta di estendere anche agli uffici il supegreen pass il governo si è diviso.
«Il governo ci ha ascoltato sulla quarantena accorciata per non bloccare il Paese. Resta una timidezza sull’estensione del green pass rafforzato ad altre categorie, come il mondo del lavoro pubblico e privato, che non comprendo».
Una timidezza dovuta a dissidi con la Lega?
«La Lega nella conferenza delle Regioni era sulle nostre stesse posizioni. Fedriga che la presiede era per allargare l’area del green pass rafforzato. Così Zaia».
Non le è giunta eco di una opposizione dei ministri leghisti?
«Sì, l’ho sentito dire. Ma non lo so. Le Regioni hanno avuto una posizione univoca.
Se c’è una questione politica è interna al governo. I governatori vedono le file ai tamponi, forse c’è chi ha sensibilità diverse».
Con 100 mila contagiati, opporsi a misure più drastiche non significa mettere in difficoltà il governo e il premier Draghi?
«Non credo. C’è chi ha sempre difeso i tamponi come strumento quasi analogo al vaccino. Non è così. Di fronte a questa potente ondata di contagi in cui la possibilità di decesso cambia del 90% tra chi è vaccinato e chi non lo è, anche chi ha quella linea deve rendersi conto che non è più il momento del tampone, è il momento del vaccino».
Perché?
«Perché il sistema non è in grado di reggere un milione di tamponi al giorno. Applicando l’obbligo vaccinale si libererebbero i tamponi per i contagiati sintomatici».
La tensione cresce al ritmo dei contagi, pensa che influirà nella partita per il Quirinale?
«Vedremo a gennaio come andrà. Ma oggi il numero di morti non è nemmeno paragonabile a quello dell’anno scorso: la situazione è di apprensione, ma non drammatica da giustificare scelte politiche estreme. Lo dice uno che ha pregato il presidente Mattarella di restare. Ma se dovessi dire che c’è una situazione di tale emergenza da dover costringere Mattarella a restare, no. Non la vedo».
Draghi deve rimanere al governo?
«Concordo con lui. Ha impostato bene il lavoro. Se rimane al governo farà bene. Ma non penso che una grande democrazia debba impiccarsi a “Draghi sì o no” al governo».
Pensa voglia andare al Quirinale?
«Se vuole farlo l’aspirazione a servire il Paese in altro modo è legittima».
Lei cosa auspica?
«Che venga allargato il Super green pass, che il vaccino diventi il gold standard per lavorare e avere una vita normale. Che non si debba più inseguire ogni persona che ha incontrato un’altra contagiata. E che il Covid venga gestito come le altre malattie: sta a casa solo chi sta male».
Il vaccino deve diventare il gold standard per lavorare e avere vite normali