Lo sfogo della dottoressa: «Non curo più chi rifiuta il vaccino»
Mara Maffeis, medico di base in Val Seriana, si è rivolta all’Ats: sono stanca. La replica: non si può fare
BERGAMO Fosse stato per lei, lo avrebbe fatto: depennare i no vax dai suoi 1.500 mutuati. Ma dall’Ats le hanno risposto che non è possibile, continuerà a curarli. In Valle Seriana, Mara Maffeis, 48 anni, con ambulatori a Ponte Nossa e Premolo, è sbottata, ora che ci si è messa anche la variante Omicron a far circolare il virus con tanta velocità. «Si “ringrazia” tutti i pazienti non vaccinati per la nuova ondata pandemica che ci troviamo ad affrontare!!! Chiederò ad Ats la possibilità di revocare tutti i pazienti non vaccinati!!!», ha scritto sul suo stato WhatsApp. La dottoressa lo dice da mesi: «Ho passato ore in ambulatorio a convincere gli indecisi». Niente, con qualcuno non ce l’ha fatta. E ora non ce la fa più: «Sono stata sommersa dalle telefonate di persone risultate positive, sembrava di essere tornati a marzo 2020 — spiega —. Sono tutti casi che finora gestiva l’Ats, mentre adesso, con questo caos, gli uffici sono oberati e il lavoro si riversa sui medici di famiglia. L’Ats ci dice di prenotare il tampone molecolare attraverso l’apposito database, ma è improponibile visto che il primo appuntamento disponibile è il 14 gennaio. Allora prescrivi la ricetta rossa e li mandi a fare la coda. Assurdo». Sono tutti, nel suo caso, pazienti asintomatici o con sintomi lievi. «Devi comunque gestire la malattia, tra tamponi di controllo e contatti da ricostruire. Ma ci sono anche gli altri malati». Dice che i pazienti la conoscono, «ogni tanto faccio le mie sparate, lo sanno». Ma il suo messaggio ha anche provocato qualcuno: «La cosa brutta sono state le minacce. Una persona anonima mi ha scritto che mi avrebbe denunciato ai carabinieri e che si sarebbe rivolta a un avvocato. Un tale Locatelli mi ha telefonato insultandomi, dicendo che avrebbe promosso una raccolta firme per farmi rimuovere, che sarebbe passato in studio e che avrebbe chiamato Striscia la Notizia. Ben venga, se così posso fare passare il messaggio che bisogna vaccinarsi. Non temo nessuno». I due si sono presentati come suoi pazienti, «ma non credo lo siano. In ogni caso, sono liberi di cambiare medico. Non so dire quanti tra chi visito non sono vaccinati, ma credo che abbiano giocato un ruolo in questa nuova ondata. I primi positivi che ho visitato, guarda caso, erano 4 non vaccinati». Sono arrivati anche messaggi di solidarietà: «Da tanti pazienti. Io — conclude Maffeis — ho fatto tre dosi di vaccino, sono stata sempre male, ma sono pronta anche per la quarta. A marzo 2020 mi sono ammalata subito. Se penso a certi racconti, a chi vagava in cerca di ossigeno e magari lo trovava perché altri erano morti, ancora mi viene la pelle d’oca».