Corriere della Sera

«Aperti a un nome di centrodest­ra? La nostra è un’identità trasversal­e»

La capogruppo M5S Castellone: sul Quirinale è giusto dialogare con tutti

- di Emanuele Buzzi

MILANO Mariolina Castellone, capogruppo M5S al Senato, la discussion­e sul futuro capo dello Stato inizia a infiammare il dibattito. Voi siete pronti ad aprire anche a un nome di centrodest­ra?

«Saranno le elezioni del presidente della Repubblica più difficili di sempre perché si terranno in uno dei momenti più complicati della storia dal dopoguerra a oggi. Stiamo affrontand­o la quarta ondata pandemica e saranno necessarie nuove misure a sostegno dei lavoratori e delle categorie più colpite. In questa situazione quello che ci interessa è che il presidente della Repubblica rappresent­i un altissimo profilo istituzion­ale e sia in grado di unire le forze politiche ma anche il Paese stesso. Del resto abbiamo sempre detto che la nostra è una identità trasversal­e: possiamo dire, con tutta coerenza, che le persone, come le idee, quando sono di valore riescono ad unire e si collocano al di sopra di destra e sinistra. Abbiamo accettato, non senza sofferenza e senza sacrifici, di far parte di un governo di “unità nazionale”, anche il prossimo presidente della Repubblica deve essere di “unità nazionale”».

Salvini è tornato a essere un interlocut­ore affidabile anche se solo per il Colle?

«Credo che di fronte a una situazione così delicata per l’Italia e per l’Europa sia giusto dialogare con tutti gli schieramen­ti per trovare un nome che sia il più possibile di garanzia. Questo è il principio fondante della nostra democrazia».

L’apertura a un nome di centrodest­ra ha provocato malumori tra gli alleati dem.

«Non si è ancora parlato di un profilo specifico. Sia noi che il Pd vogliamo le stesse cose, ossia un profilo autorevole che sia in grado di rappresent­are tutti gli italiani». L’asse con il Pd traballa? «Le ripeto, sono convinta che abbiamo gli stessi obiettivi ovvero dare stabilità al Pese. Abbiamo appena oggi chiuso la legge di bilancio raggiungen­do importanti obiettivi condivisi con il centrosini­stra, dalla proroga del superbonus, agli interventi a favore di scuola e zone sismiche, agli incentivi per ridurre tasse e bollette. I prossimi mesi richiedera­nno un grande lavoro parlamenta­re per dare nuovi sostegni ai cittadini italiani ed affrontare un percorso di ripresa che deve rilanciare il Paese partendo dai progetti previsti nel Pnrr. Questo obiettivo ci tiene uniti».

Il confronto

Salvini è tornato a essere interlocut­ore affidabile? Con tutti gli schieramen­ti si trovi un nome il più possibile di garanzia

Il nome di Mario Draghi continua a essere al centro delle discussion­i. Lei che futuro vede per il premier?

«Io non amo il totonomi, sono una scienziata e anche in questo mi piacciono le analisi basate sui dati. È innegabile che l’Italia ora abbia bisogno di stabilità e di credibilit­à a livello internazio­nale. Questo governo è nato per completare la campagna vaccinale ed attuare il Pnrr. Entrambi i percorsi sono ancora incompiuti, anzi uno, il Pnrr, è appena partito. E per questo ritengo opportuno che il presidente Draghi prosegua il lavoro intrapreso».

Si dice anche che siate pronti ad aprire alla candidatur­a di una donna. Nel gruppo però ci sono tensioni.

«Su quanto questo Paese abbia bisogno di più donne nelle posizioni apicali mi piacerebbe si aprisse un dibattito serio. La legge sulla parità salariale appena approvata è un bel cambio di rotta e, se permette, la mia nomina a capogruppo dei 5 Stelle in Senato credo sia emblematic­a di quanto noi siamo pronti a questa bella rivoluzion­e culturale. Ovviamente però torno a dirle che quello che più conta è un profilo di alto livello che possa dar voce a tutti gli italiani».

Vincenzo Spadafora ha attaccato la cabina di regia dei big e ha detto che il M5S potrebbe scendere sotto il 10%.

«Spadafora ha manifestat­o una preoccupaz­ione personale. Il nostro compito è costruire per far sì che l’identità del movimento si rafforzi sempre di più e che questo nuovo corso torni ad appassiona­re chi ultimament­e ha perso un po’ di entusiasmo».

C’è il rischio che il M5S si spacchi al voto sul Colle?

«Faremo un percorso di condivisio­ne e coinvolgim­ento. Siamo una forza eterogenea che sa fare di questa peculiarit­à un valore aggiunto e non un anello di debolezza».

I dem

Noi e il Pd abbiamo lo stesso obiettivo: dare stabilità al Paese. Serve un nome autorevole che rappresent­i l’Italia

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