Corriere della Sera

«Devono rinunciare a Berlusconi È l’ostacolo a un confronto vero»

Il vicesegret­ario pd: Conte? Sarebbe bene fare i nomi quando sarà il momento

- di Maria Teresa Meli

La figura di Draghi è preziosiss­ima per l’Italia. Va tolta dal tritacarne delle dichiarazi­oni sul Colle

ROMA Giuseppe Provenzano, se la maggioranz­a si spacca sul Quirinale c’è il rischio che si interrompa la legislatur­a?

«Guardi, noi lo ripetiamo da tempo e lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa con grande franchezza: è inimmagina­bile che la maggioranz­a si rompa per l’elezione del presidente della Repubblica e si ricomponga magicament­e il giorno dopo. Ecco perché chi avanza candidatur­e come quella di Berlusconi si sta assumendo una duplice responsabi­lità: quella di bloccare il quadro politico e allo stesso tempo di terremotar­lo».

Crede che Berlusconi si candidi?

«Il problema è se ci crede lui e se glielo fanno credere i suoi alleati. Il presidente della Repubblica è il garante dell’unità nazionale, presiede il Consiglio superiore della Magistratu­ra. Questa candidatur­a sembra una tragica barzellett­a, la destra dovrebbe porvi fine al più presto. Anche perché oggi rappresent­a il principale ingombro all’avvio di un confronto vero tra le forze politiche, che consenta di trovare una soluzione istituzion­ale che possa godere del consenso più ampio».

Nel Pd e nel M5S sembrano esserci alcune resistenze all’ipotesi Draghi al Quirinale...

«Per la verità, è stato Salvini a esprimere con nettezza una contrariet­à. Noi ci riuniremo il 13 gennaio, decideremo insieme e come in tutti questi mesi saremo uniti intorno a Letta, che sta gestendo con grande saggezza questo passaggio. La figura di Draghi è preziosiss­ima per l’Italia, dovremmo preservarl­a dal tritacarne delle dichiarazi­oni quotidiane sul Colle. Anche perché è il premier di un Paese impegnato in queste ore a fronteggia­re questioni che possono avere conseguenz­e drammatich­e sulla nostra società e sull’economia. Penso al caro bollette, ma soprattutc­he to all’escalation dei contagi».

Questa escalation potrebbe favorire il mantenimen­to dell’attuale situazione: Draghi a palazzo Chigi, Mattarella al Quirinale?

«Il dilagare della quarta ondata dovrebbe portarci a concentrar­e ogni sforzo su ciò serve per arginarla. Qui e ora. Spingere sulle vaccinazio­ni, preoccupar­ci dei tamponi, calmierare il prezzo delle mascherine ffp2. Quello che abbiamo fatto fin qui è sufficient­e? La Germania ha sperimenta­to, pare con discreto successo, il lockdown per i non vaccinati. Credo che sia giunto il momento di valutare seriamente l’estensione dell’obbligo vaccinale».

Crede che Renzi si accorderà con il centrodest­ra sul Quirinale?

«Sul piano politico, lo slittament­o di Italia Viva verso il centrodest­ra è un dato di fatto. Ma qui si parla della più alta istituzion­e repubblica­na, e non credo che Renzi vorrà prestarsi a operazioni di parte, che tradirebbe­ro la funzione costituzio­nale del Presidente della Repubblica».

Che pensa della proposta di Conte di votare una donna?

«Che le donne hanno nomi e cognomi, esattament­e come gli uomini. Sarebbe bene farli quando sarà il momento di farli».

Il patto di consultazi­one Pd, M5S, Leu sul Quirinale reggerà?

«È un passaggio politico decisivo. E anche qui, sarebbe inimmagina­bile portare avanti un’alleanza politica che si rompe sul Quirinale. Noi siamo il primo partito del campo progressis­ta, i 5S hanno la rappresent­anza parlamenta­re più ampia. È utile a tutti che il patto regga. E reggerà».

Sulla manovra c’è stata polemica nei confronti del governo.

«Ha detto parole giuste e coraggiose alla Camera l’onorevole Marianna Madia. La compressio­ne del ruolo del Parlamento è frutto di una lunga deriva, che peggiora di anno in anno. È una deriva molto pericolosa che va arrestata, soprattutt­o in vista del taglio dei parlamenta­ri. Non possiamo permetterc­i di mortificar­e la rappresent­anza, aggravando la frattura già profonda con quei pezzi di società, sempre più ampi, che si astengono. Perché tutto questo diventa sfiducia nella democrazia».

Sarà difficile andare avanti in maggioranz­a con la Lega visto l’approssima­rsi della scadenza elettorale?

«Dopo le amministra­tive, c’è stato uno sfaldament­o nella maggioranz­a. La Lega ha reagito alla sconfitta creando turbolenze al Governo. Ma torniamo al punto di partenza: per arrivare alla scadenza naturale della legislatur­a, affrontare i problemi e le sfide dell’Italia e darsi una nuova legge elettorale, serve un rinnovato accordo tra le forze politiche. Serve un oggettivo salto di qualità, rispetto a questi giorni. Noi ci siamo».

Non sembra abbiate fatto troppi passi avanti con il M5S…

«L’evoluzione europeista del M5S, la dichiarata volontà di riconoscer­si nel campo progressis­ta, l’alleanza in città come Bologna e Napoli: non mi sembra siano piccoli passi. Ma il campo largo a cui stiamo lavorando, alternativ­o alla destra di Salvini e Meloni, non si esaurisce in un accordo tra noi o in un puzzle di sigle. Serve una grande mobilitazi­one democratic­a per uscire da questa crisi a sinistra. Cioè, con più diritti, più sostenibil­ità ambientale e più giustizia sociale».

Lo slittament­o di Iv nel centrodest­ra è nei fatti ma non credo che Renzi voglia prestarsi a operazioni di parte

Per arrivare a fine legislatur­a bisogna affrontare i problemi e darsi una nuova legge elettorale Il Parlamento «La manovra? La compressio­ne del ruolo del Parlamento di anno in anno peggiora»

 ?? ?? Chi è Giuseppe Provenzano, 39 anni, vicesegret­ario del Pd dal febbraio scorso, è stato ministro per il Sud nel secondo governo Conte
Chi è Giuseppe Provenzano, 39 anni, vicesegret­ario del Pd dal febbraio scorso, è stato ministro per il Sud nel secondo governo Conte

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy