Corriere della Sera

Il fenicotter­o in volo dalla Sicilia fino agli Emirati

Il giovane esemplare ha viaggiato per 4.500 chilometri Riconosciu­to dagli appassiona­ti grazie all’anello sulla zampa

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Un viaggio pieno di fascino e di avventure, un itinerario di 4.500 chilometri dalla Sicilia sino alla sponda sud del Golfo Persico. A compierlo è stato un fenicotter­o «siculo» di cinque mesi. Vengono subito in mente suggestion­i letterarie ma il percorso dello straordina­rio viaggiator­e da Priolo agli Emirati Arabi Uniti è reale e nel contempo documentat­o.

Un viaggio che può essere ricostruit­o anche con un atlante di geo-storia. Gli avvistamen­ti del fenicotter­o e la documentaz­ione delle diverse tappe del suo itinerario sono stati possibili grazie all’anello presente sulla sua zampa. L’esemplare fa infatti parte di un gruppo di 133 giovani fenicotter­i inanellati lo scorso 7 luglio nella Riserva naturale Saline di Priolo, in provincia di Siracusa, da volontari della Lipu. Da quel momento i giovani fenicotter­i si sono dispersi in diverse zone umide del Mediterran­eo.

Era da tempo che i volontari della Lipu speravano di poter documentar­e in maniera certa il viaggio di un fenicotter­o «siciliano» sino alla lontana penisola arabica. Ma come hanno fatto i volontari, gli appassiona­ti osservator­i a riconoscer­e con certezza il fenicotter­o? Il mistero sta in un codice di quattro lettere e un segno di punteggiat­ura presente sulla sua zampa.

Dopo la sua nascita — avvenuta durante l’ondata di caldo record che ha caratteriz­zato i mesi estivi siciliani nel 2021 — nella Riserva naturale Saline di Priolo gestita dalla Lipu in Sicilia, il fenicotter­o è stato inanellato con la sigla E:HJV. Ed è proprio dal cuore della Sicilia del Sud-Est che l’esemplare ha iniziato il suo viaggio. Ha percorso in pochi mesi 4.500 chilometri spostandos­i dalla riserva siracusana della Lipu alle Saline di Trapani da dove, verso la fine di agosto, ha spiccato il lungo volo che lo ha fatto giungere mesi dopo sul fiume Mangrove a Umm al Quwain, uno dei sette emirati.

L’anello presente sulla zampa del fenicotter­o è stato notato da Laurent Esselen, che ha avvistato il fenicotter­o e l’ha fotografat­o negli Emirati Arabi Uniti. Ha poi condiviso questa preziosa informazio­ne con la comunità locale dei birder. Successiva­mente una richiesta di informazio­ni e delucidazi­oni è giunta a Marco Scutellà e Nicola Baccetti, che rispettiva­mente ricoprono i ruoli di collaborat­ore e ricercator­e dell’Ispra, con l’obiettivo di saperne di più sul giovane viaggiator­e. Una storia che ha incuriosit­o anche lo sceicco Maijd bin Saud Al Mualla, ministro del Dipartimen­to del turismo e dell’archeologi­a dell’UAQ (uno degli stati degli Emirati Arabi Uniti).

Per lo studioso Nicola Baccetti (Ispra) «i fenicotter­i priolesi non conoscono confini». E «sono certo che presto, avremo una foto di un esemplare dal Lago Nakuru, così chiudiamo davvero il cerchio della migrazione di questa imprevedib­ile specie». È anche interessan­te apprendere che il 2021 è stato il settimo anno di nidificazi­one del fenicotter­o in Sicilia, con la Riserva naturale Saline di Priolo, diretta da Fabio Cilea, che costituisc­e l’unico sito dell’intera regione siciliana che ospita una popolazion­e nidificant­e di questa specie.

Secondo Marco Gustin, responsabi­le Specie e ricerca della Lipu: «I giovani di questa specie possono spostarsi non soltanto nelle tipiche zone umide costiere del Mediterran­eo, luogo abituale di frequentaz­ione per i fenicotter­i, ma anche, come accaduto ad altri soggetti nati in Francia e Spagna, raggiunger­e i luoghi più remoti verso Est come Iran, Turchia e la penisola araba». Adesso c’è la documentaz­ione certa del lungo viaggio del fenicotter­o siculo. E chissà se in futuro grandi scrittori, magari lo stesso Gianrico Carofiglio — appassiona­to delle meraviglie della natura e del Siracusano —, ne trarranno ispirazion­e letteraria...

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