«Debito, riduzione a misura dei singoli Stati»
Il commissario Ue Gentiloni alla Faz: per metà anno la riforma del patto di Stabilità
«Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Le differenze nelle quote dei debiti sono troppo grandi». Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, vuole regolamentare la riduzione del debito pubblico per ogni singolo Stato membro dell’Ue. In un’intervista sul quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung», Gentiloni ha annunciato una proposta di riforma complessiva del Patto di stabilità intorno alla metà del 2022. Una «visione differenziata» degli Stati membri altamente indebitati — per la riduzione dell’esposizione finanziaria — dovrebbe far parte dell’iniziativa. Secondo il commissario ha senso fissare obiettivi di bilancio individuali per ogni Stato membro. Bruxelles potrebbe anche immaginare di concedere ai Paesi dell’Ue un margine di manovra maggiore rispetto a prima. Tuttavia, per il governo di Berlino un cambio delle regole sul Patto di stabilità non è una priorità, la flessibilità già prevista — è la tesi tedesca — sarebbe sufficiente.
In ogni caso, per Gentiloni, la Commissione deve disporre di strumenti più efficaci per far rispettare le regole di bilancio. «È vero — ha aggiunto — che il patto si lascia interpretare in modo molto flessibile. Ne ho fatto esperienza in qualità di membro di diversi governi italiani. Ma quando l’interpretazione flessibile non si lascia più distinguere da una completa inottemperanza, qualcosa non è andato nel modo giusto. Stati che condividono una valuta dovrebbero attenersi anche a delle regole comuni».
Quanto al debito comune nella Ue, le sue strade potrebbero non fermarsi al Recovery. Il fondo di ricostruzione europeo — ha detto Gentiloni — è stato istituito «per combattere la pandemia, e questo non cambierà. È però legittimo interrogarsi su se vi siano altri obiettivi per i quali l’Europa potrebbe indebitarsi insieme». Infine, sulle prospettive per la crescita dell’economia, «ha poco senso fornire nuove previsioni, proprio in una fase in cui si sa così poco della nuova variante. È vero che per il quarto trimestre 2021 abbiamo alcuni indizi che la ripresa abbia subito un rallentamento». Le prossime stime arriveranno a febbraio, ma «è verosimile che l’economia rallenti anche prima, nel nuovo anno. Siamo comunque lontani dagli effetti delle precedenti ondate».