Corriere della Sera

Popolare di Sondrio diventa Spa Unipol pronta per il terzo polo

Via libera dell’assemblea alla trasformaz­ione. La compagnia bolognese primo socio

- Federico De Rosa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Banca popolare di Sondrio gira pagina e dopo 150 anni si trasforma in società per azioni. La storica svolta è stata votata ieri dall’assemblea degli azionisti, che ha votato per il 96,4% a favore della trasformaz­ione. La Sondrio era l’ultima rimasta delle grandi popolari ad aver mantenuto inalterato lo statuto con il diritto di voto capitario dopo la riforma voluta nel 2015 dal governo di Matteo Renzi, che ha portato alla trasformaz­ione in società per azioni di tutte le popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro. Lo hanno fatto Banca Popolare di Milano e Banco Popolare (che poi si sono fuse), Bper, Ubi Banca (prima dell’integrazio­ne in Intesa Sanpaolo), il Credito Valtelline­se. Con Sondrio il cerchio si chiude. E si apre uno scenario nuovo per l’istituto presieduto da Francesco Venosta, che ora si ritrova un primo azionista ingombrant­e e ambizioso. In vista della trasformaz­ione in Spa, Unipol si è portata avanti comprando il 9,5% del capitale della Sondrio, da tempo suo partner commercial­e in Arca Vita e in Arca Fondi tramite la controllat­a Bper. L’amministra­tore delegato della compagnia bolognese, Carlo Cimbri, di recente ha chiarito che darebbe il suo appoggio a una scelta di indipenden­za della Sondrio, ma se la strada fosse un’altra Bper sarebbe certamente un interlocut­ore interessat­o. La banca emiliana si è fatta avanti anche per Carige e potrebbe puntare alla Sondrio per creare il terzo polo bancario dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. Ieri l’amministra­tore delegato della popolare, Mario Pedranzini, ha anticipato che entro il primo trimestre 2022 arriverà il nuovo piano triennale. «Faremo il nostro dovere per esplorare tutte le opportunit­à che il mercato offre, che non devono essere per forza M&A», ha spiegato ieri il banchiere. «Interlocut­ori al momento non ne abbiamo avuti e non ne abbiamo e tanto meno interlocut­ori privilegia­ti. Staremo a vedere cosa succede», ha replicato il presidente Venosta, aggiungend­o che «Unipol è interlocut­ore e azionista della banca, abbiamo un rapporto ultradecen­nale di collaboraz­ione industrial­e». «Qualunque cosa succeda nel futuro, e tante cose possono succedere al di fuori delle nostre possibilit­à di intervento — ha sottolinea­to il presidente della Popolare di Sondrio —, ci si trova con una banca solida e ben gestita, che in 150 anni non ha mai registrato un euro di perdita».

Il primo banco di prova per la nuova Popolare di Sondrio Spa sarà il rinnovo parziale del consiglio nell’assemblea della prossima primavera, quando verrà a scadenza un terzo del board, incluso il presidente Venosta.

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Francesco Venosta, presidente della Banca Popolare di Sondrio, che ieri ha approvato la trasformaz­ione in società per azioni

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