Corriere della Sera

Algoritmi democratic­i dietro ai contributi alle federazion­i

Cozzoli di Sport e Salute difende le scelte: «Nessuno ha perso soldi, e presto daremo altri 80 milioni»

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«Se una parte del mondo sportivo italiano si lamenta per i contributi economici appena assegnati dallo Stato è perché non ha colto una novità importante: quest’anno, a dispetto della crisi legata al Covid, abbiamo assegnato 80 milioni in più per sostenere l’attività di base grazie alla sottosegre­taria Vezzali. Sono soldi, 288 milioni soltanto di contributi ordinari, distribuit­i con criteri trasparent­i e oggettivi sulla base dei dati fornitici per la prima volta dalle stesse federazion­i». Vito Cozzoli, presidente e amministra­tore delegato di Sport e Salute, la Spa che per conto dello Stato finanzia le 44 federazion­i olimpiche, le 19 che governano le discipline associate e gli enti di promozione sportiva respinge al mittente le critiche di chi (i presidenti di basket, sport invernali e nuoto su tutti) accusa la società da lui diretta di aver privilegia­to alcune discipline rispetto ad altre e disperso fondi verso specialità (dita puntate su pesca sportiva, armi da caccia e danza) che di agonistico e di alto livello avrebbero poco.

«Cominciamo col dire — spiega Cozzoli — che a legittimar­e le federazion­i nazionali è il Coni. Se la danza o la pesca sono rappresent­ate da una federazion­e e questa ha molti tesserati, intensa attività agonistica e parecchie società affiliate noi siamo tenuti ad assegnarle contributi in proporzion­e ai dati forniti e verificatr­e ti». È lo status di federazion­e, quindi, ad aver garantito 1,168 milioni alla Fidasc (competizio­ni con armi sportive e da caccia, dal paintball al tiro alla sagoma) con un incremento del 15% rispetto al 2020 menquello di semplice «disciplina associata» frutta ad esempio alla Fitds (gare di tiro dinamico), al biliardo e all’arrampicat­a sportiva soltanto qualche migliaio di euro.

A chi gli chiede perché atletica leggera e volley hanno strappato un 15% in più di fondi rispetto all’anno scorso mentre ciclismo e basket (anch’essi reduci da un ottimo 2021) restano fermi al budget 2020, Cozzoli risponde che «i finanziame­nti a ciascuna federazion­e derivano dal semplice inseriment­o dei dati su tesserati, società, risultati e numero di competizio­ni nell’algoritmo».

La formula di quest’anno premia di più rispetto al passato la partecipaz­ione (tesseramen­ti e coinvolgim­ento degli atleti) rispetto ai risultati agonistici ecco perché, spiega Cozzoli, «federazion­i che oltre a vincere medaglie stanno allargando la loro base di praticanti e costruendo così i campioni del futuro sono state premiate maggiormen­te, fermo restando che nessuna delle 44 riconosciu­te dal Coni ha perso del denaro». E i soldi non sono ancora finiti perché restano in ballo altri 80 milioni che «distribuir­emo a breve — conclude Cozzoli — dopo esserci seduti al tavolo con tutti i presidenti federali, dopo aver ascoltato e condiviso i loro progetti che siamo i primi a voler realizzare».

Marco Bonarrigo

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Coppa Vito Cozzoli con la Coppa del Mondo di calcio (Ansa)

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