Corriere della Sera

«Con il 90% di vaccinati il sistema dei colori non ha più alcun senso Resti solo la zona rossa»

Costa: stop ai test per chi è asintomati­co

- Di Virginia Piccolillo

ROMA «Ora che c’è il super green pass e lo scenario è cambiato che senso hanno ancora i colori delle Regioni?».

Sottosegre­tario Andrea Costa (Noi con l’Italia), vorrebbe abolirli?

«Bisogna avviare con le Regioni un percorso per il loro superament­o. Dobbiamo ricordarci come è nato quel sistema».

Come?

«In tempi nei quali il crescere del contagio rendeva necessario porre in atto limiti alla libertà generalizz­ata».

Il contagio non preoccupa più?

«Sì, ma sono state messe a punto misure più restrittiv­e e puntuali».

A quali si riferisce?

«C’è il super green pass e la semplifica­zione. E c’è una platea del 90 per cento di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizz­ati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa».

Non è pericoloso?

«Ne ho parlato con qualche interlocut­ore nel comitato scientific­o e condividon­o. Bisogna semplifica­re e agevolare. Anche sulla scuola». Come?

«Ad esempio quando parliamo di contagiati asintomati­ci, dopo 10 giorni di Dad, che bisogno c’è di chiedere anche il tampone per il rientro in classe?».

Eliminereb­be il test antiCovid? «Solo per gli asintomati­ci dopo la quarantena».

A che pro?

«Questo permettere­bbe di alleggerir­e i tamponi almeno del 50%. E semplifich­erebbe il lavoro a presidi e personale delle scuole».

Quali attività saranno esenti dal controllo del green pass?

«Il Dpcm chiarirà quali saranno le attività ritenute essenziali, ad esempio le farmacie e gli alimentari. Un provvedime­nto necessario per fare chiarezza per i cittadini».

Ma l’emergenza è finita? «No. Anzi dobbiamo usare ancora prudenza, responsabi­lità e gradualità. Siamo però di fronte a uno scenario diverso dovuto non solo all’evoluzione dinamica della pandemia ma anche agli importanti risultati della campagna vaccinale. Ed è per questo che dobbiamo adeguare le regole alla nuova situazione».

Lei che è anche un esponente centrista condivide la richiesta del centrodest­ra di

Siamo di fronte ad uno scenario diverso dovuto non solo all’evoluzione della pandemia ma anche agli importanti risultati della campagna vaccinale

far votare i positivi?

«Credo che dobbiamo fare ogni sforzo per far sì che tutti possano votare».

E l’obbligo dell’isolamento?

«Sono i rappresent­anti del popolo è importante che esercitano il loro mandato, ma in condizioni di sicurezza. Un tempo c’erano i seggi volanti. Il segretario del seggio andava con i carabinier­i e l’urna a far votare i malati».

Dovrebbero andare porta a porta?

«Potrebbe essere un’ipotesi oppure si possono far venire tutti a Roma».

Ma non è un rischio?

«Bisogna prevenire ogni contatto. La soluzione potrebbe essere un Covid hotel nei pressi della Camera con spostament­i protetti».

Si farà portavoce con il governo della richiesta di una soluzione normativa?

«Il Parlamento si autoregola. Ma secondo me ci sono le condizioni per far votare anche chi è positivo».

 ?? ?? Al governo Andrea Costa, 51 anni, è sottosegre­tario al ministero della Salute nel governo Draghi
Al governo Andrea Costa, 51 anni, è sottosegre­tario al ministero della Salute nel governo Draghi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy