L’Oms, Londra e il crollo dei casi «Vedono la luce in fondo al tunnel»
Secondo l’agenzia la fine della pandemia sarebbe vicina nel Regno Unito (che si prepara a togliere le restrizioni)
LONDRA La Gran Bretagna potrebbe essere avviata verso la fine della pandemia: lo sostiene anche l’Organizzazione mondiale della sanità, alla luce degli ultimi dati che vedono i contagi scendere in picchiata. «Guardando dal punto di vista del Regno Unito — ha detto David Nabarro, responsabile per il Covid all’Oms — sembra che ci sia la luce alla fine del tunnel». Dunque «è possibile immaginare che la fine della pandemia non sia troppo lontana», ha aggiunto Nabarro, anche se ha messo in guardia che sarà ancora un percorso «accidentato».
È un ottimismo sostenuto in primo luogo dal governo britannico: «Ci sono segnali incoraggianti che i contagi stiano scendendo in tutto il Paese», ha detto il portavoce di Downing Street, aggiungendo che pure i ricoveri e le presenze in ospedale stanno calando o quanto meno si sono stabilizzati.
I nuovi casi di Covid sono crollati di oltre il 40 per cento in una settimana: ieri sono stati 94 mila, rispetto a un picco di 190 mila a Capodanno. Anche i ricoveri giornalieri sono scesi del 6 per cento rispetto all’inizio dell’anno e ormai ci sono solo 623 persone in terapia intensiva per Covid in tutta la Gran Bretagna. I decessi sono tuttavia in aumento (ieri sono stati 434), probabilmente una coda del picco di contagi appena trascorso: e comunque molto lontani dai 1200 al giorno registrati nel gennaio del 2021.
È per questo che già in settimana Boris Johnson potrebbe annunciare la fine delle restrizioni introdotte con l’arrivo della variante Omicron alla fine dell’anno scorso. In particolare, verrebbe abolito il green pass (che qui vale solo per discoteche e grandi eventi) e sospesa la raccomandazione a lavorare da casa. Come unica misura, rimarrebbero le mascherine nei negozi e sui mezzi pubblici: ma già adesso diversi esponenti del partito conservatore reclamano che anche quest’ultima limitazione sia soppressa, in modo da tornare a fine gennaio alla piena normalità. A marzo sarebbero revocate anche le disposizioni sulla quarantena.
Gli scienziati inglesi ritengono che nel corso di quest’anno il Covid potrà essere trattato come un’influenza: «Presto sarà solo una delle cause del raffreddore comune — ha detto il professor Paul Hunter dell’università dell’East Anglia —. Avremo bisogno di richiami di vaccino per i più vulnerabili, ma non vedo la necessità di un uso generalizzato delle mascherine o dei tamponi. Alla fine, vivremo in una società in cui questo virus circola ampiamente, ma non uccide più le persone».
È l’effetto della campagna di vaccinazione, che qui ha visto oltre il 60 per cento degli ultra-dodicenni ricevere già la terza dose, ma anche della scelta di far circolare il virus nella società, in modo da raggiungere in breve tempo un certo livello di immunità di gregge: si stima che oggi il 95 per cento della popolazione britannica abbia anticorpi al Covid. Una strategia che non si è tradotta in un bilancio drammatico di morti: dall’inizio della pandemia, la Gran Bretagna ha registrato meno decessi dell’Italia in rapporto alla popolazione.
94 mila i contagi ieri in Gran Bretagna con un calo del 40 per cento rispetto al picco di casi registrato per Capodanno