Corriere della Sera

Raul Bova a processo per un pugno a un automobili­sta

L’aggression­e a Roma. Il guidatore mentre parcheggia­va aveva quasi investito la fidanzata dell’attore

- Giulio De Santis

ROMA «Ora ti porto dentro, ti sistemo... T’ammazzo». Così Raoul Bova, 50 anni, si è scagliato contro un automobili­sta nel parcheggio davanti a un mercato a San Giovanni che aveva quasi investito la fidanzata dell’attore, Rocío Muñoz Morales, 33 anni. La «manovra azzardata», così l’ha definita la Procura, ha scatenato la furia del protagonis­ta di film romantici come «Scusa se ti chiamo amore» che ha colpito Matteo Vincenzo Cartolano, il 42enne avvocato alla guida dell’auto che ha sfiorato la soubrette spagnola. L’aggression­e risale al 27 aprile 2019 e Bova è sotto processo per violenza privata, minacce e lesioni. «Gli ho solo chiesto, da uomo a uomo, di porgere le scuse a Rocío perché vittima in quel momento come donna di un atto di ingiustifi­cata violenza», ha detto Bova, difeso dall’avvocato Alessandro Di Giovanni. «Ancora adesso le scuse non sono arrivate. Ci tengo a precisare che non gli ho mai messo le mani addosso». Cartolano — costituito­si parte civile per i colpi che avrebbe subito da Bova — è comunque imputato per violenza privata per la manovra che ha scatenato l’ira dell’attore.

Secondo la ricostruzi­one del pm, alle 13,00 del 27 aprile Bova è appena uscito dal ristorante «I vitelloni» dove ha pranzato con la sorella Tiziana e la fidanzata. Stanno per salire in macchina per andare a L’Aquila, dove lui e la sorella sono attesi per il funerale del nonno di un amico. All’improvviso spunta l’auto, che si infila in un parcheggio sfiorando l’attrice, compagna di Bova dal 2013. Quest’ultimo, per l’accusa, a quel punto perde la testa. Prima, come ricorda la sorella in un verbale agli atti dell’inchiesta, si rivolge contro Cartolano, urlandogli «ma hai visto cos’hai fatto? La stavi investendo, chiedile almeno scusa!». L’avvocato sarebbe rimasto invece in silenzio, senza dare una giustifica­zione alla manovra azzardata. A quel punto Bova, secondo il pm Maria Caterina Sgrò, avrebbe perso le staffe, dicendo al legale: «Ora ti porto dentro, ti sistemo... T’ammazzo».

Cartolano avrebbe continuato a non scusarsi, anzi avrebbe replicato, facendo notare all’attore di essere un avvocato. E Bova, a quel punto, secondo l’accusa, avrebbe tirato Cartolano fuori dalla macchina, gli avrebbe sferrato un pugno sul braccio e uno sulla spalla. Il legale — difeso da Giuseppe Belcastro e Vincenzo Comi, presidente della Camera penale — forse stava per replicare ma in quel momento è arriva la polizia e la tensione è scemata. Ma la vicenda non si è conclusa davanti al mercato rionale: Cartolano è andato al Pronto soccorso e i medici gli hanno diagnostic­ato cinque giorni di prognosi per trauma cervicale e lesioni. Poi, la denuncia e l’inchiesta e, adesso, il processo.

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