Tim, la carta di Labriola: la separazione della rete per aumentare il valore
Tim prova a giocare d’anticipo con un piano che punta a spacchettare il gruppo telefonico per far emergere valore e preparare la rete per un’operazione straordinaria. I dettagli sono ancora in via di definizione. Il direttore generale, Pietro Labriola, che ieri ha spiegato al consiglio di Tim l’impostazione che intende seguire per il nuovo piano strategico, ha tempo fino al 2 marzo per definire tutto il percorso. Ieri c’è stato un primo scambio di vedute. E qualche discussione per la mancanza di documentazione per preparare la riunione, che è stata distribuita all’inizio del consiglio: un dossier di 150 pagine con analisi e proiezioni, messo insieme da Labriola con il supporto di Mediobanca e Vitale & C.. Non è ancora un piano vero e proprio ma quello di ieri era solo un primo incontro introduttivo, una «induction» come l’ha definita Tim, per allineare il consiglio sul percorso che sarà seguito. Un punto più sul metodo che sul merito, anche se la discussione è atterrata su temi concreti.
Per Labriola il passaggio di ieri aveva una valenza doppia: il manager è in corsa per assumere la carica di amministratore delegato di Tim e l’incontro sul piano era considerato un primo banco di prova. Lo scambio di idee sarebbe avvenuto in un clima positivo. Labriola ha fatto una lunga analisi di scenario e di mercato, illustrando il posizionamento del gruppo nelle varie attività e la possibile articolazione che intende definire nel nuovo piano, per far emergere tutto il valore inespresso di
Tim. Si è parlato anche di scissione della rete e di come eventualmente rafforzare i business che resteranno una volta separata l’infrastruttura. Un percorso lungo, appena abbozzato, tutt’altro che semplice da costruire tenendo conto che il perimetro delle società scisse andrà definito facendo particolare attenzione a creare un equilibrio finanziario sostenibile per entrambe. Nella società della rete, NetCo, finirebbe oltre all’infrastruttura primaria e FiberCop anche Sparkle, i cavi internazionali. Nella cosiddetta ServiceCo potrebbero invece confluire Olivetti, Noovle e Tim Brasil, oltre alle attività commerciali retail.
Il board si riunirà venerdì per scegliere il nuovo amministratore delegato. Domani il comitato nomine preparerà la riunione esaminando la rosa finale dei candidati selezionata da Spencer Stuart. Labriola ha molte chance: è sostenuto da Vivendi, primo socio del gruppo telefonico, ha il gradimento della Cassa depositi e prestiti e ieri anche gli altri consiglieri hanno avuto una buona impressione. Una scelta alternativa appare difficile, anche considerando che Tim è “virtualmente” sotto scalata e dunque tutto potrebbe cambiare all’improvviso, sebbene a Piazza Affari sembra perdere quota l’idea di una svolta imminente da parte di Kkr. I titoli del gruppo telefonico ieri sono scivolati ancora, chiudendo a 0,43 euro con un ribasso di oltre il 3%, lontano dagli 0,505 euro ad azione che il fondo americano ha detto di voler offrire con un’Opa sul 100% di Tim.
Il fondo Usa attende dal consiglio del gruppo telefonico il via libera per avviare la due diligence e confermare la
volontà di lanciare l’Opa. L’obiettivo principale del piano di Labriola è quello di contrastare un’eventuale scalata facendo emergere tutto il valore inespresso di Tim per far salire così il prezzo in Borsa. E creare al contempo le condizioni per portare la rete fuori dall’orbita del gruppo.
Nuovo amministratore Il board si riunirà venerdì per scegliere il nuovo Ceo, il direttore generale ha molte chance