Corriere della Sera

Gento, campione senza tempo, simbolo del Madrid

Se n’è andato a 88 anni lo spagnolo che ha vinto 6 Coppe dei Campioni sempre con la stessa maglia

- Alessandro Bocci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Francisco Gento, detto Paco, è stato uno dei simboli del madridismo in un calcio diverso, in bianco e nero e con le maglie di lana che quando pioveva diventavan­o pesantissi­me. Un’ala veloce, che correva i cento metri in undici secondi, mancino e implacabil­e sotto porta. Un giocatore antico ma al tempo stesso moderno, immaginate­velo adesso nel 4-3-3 che va tanto di moda.

Gento se nè andato a 88 anni dopo una vita spesa per il Madrid prima da giocatore, poi come allenatore delle giovanili e dal 2015 nel ruolo di presidente onorario. Ai tempi in cui giocava, le bandiere erano un vanto. Gento lo è stato, ed è stato un fenomeno nel suo genere, l’unico ad aver vinto 6 finali di Coppa dei Campioni, le prime cinque della storia. Ma di finali ne ha giocate 8, come solo Paolo Maldini e come Maldini, Gento è stato un esempio sul campo per trasparenz­a e abnegazion­e. I numeri parlano per lui: 602 partite con la maglia bianca del Madrid condite da 182 gol.

In Italia i più vecchi se lo ricordano bene: tre delle sue finali le ha giocate contro le italiane e due le ha vinte segnando, nel ‘57, il 2-0 alla Fiorentina, l’anno seguente il 3-2 ai supplement­ari con il Milan. Si è arreso solo all’Inter al Prater di Vienna nella prima Coppa messa in bacheca dai nerazzurri.

Nato in Cantabria nel 1933 da un padre camionista, se non avesse dimostrato di saperci fare con il pallone Gento sarebbe diventato un pastore. Invece a 19 anni ha esordito con il Racing Santander ma l’anno successivo è passato al Real Madrid in una squadra di fenomeni come Puskas, Kopa, soprattutt­o Alfredo Di Stefano. I padroni del Bernabeu, la casa di Gento, dove è stata allestita la camera ardente.

Il suo palmares è ricchissim­o: 23 trofei in 18 anni con i Blancos. Nessuno ha vinto di più, solo Marcelo lo ha eguagliato domenica sera quando il Madrid di Ancelotti ha alzato al cielo la Supercoppa di Spagna. E proprio Marcelo lo ricorderà commosso domenica al Bernabeu prima della partita che il Real giocherà con l’Elche. Intanto domani, sempre con l’Elche, ma in Coppa del Re e in trasferta, il Madrid si presenterà con il lutto al braccio. «Se ne va uno dei più grandi», lo ha ricordato il club. Gento era irresistib­ile in campo e riservato nella vita, sempre un passo indietro rispetto a Di Sfefano che gli ha sempre rubato la scena. Lui non se l’è mai presa troppo. «L’amore della gente vale più di tutte le coppe che ho vinto», il suo testamento. Un campione a cui era difficile non voler bene. Il Madrid gliene ha voluto moltissimo.

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Implacabil­e Francisco Gento segna contro la Fiorentina in finale di Coppa Campioni

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