Corriere della Sera

A Verdelli la direzione di Oggi Cairo: «È il settimanal­e degli italiani»

L’editoriali­sta del Corriere guiderà lo storico periodico: entro in una grande realtà

- Paola Pica

Un’ondata di affetto «social» come di rado se ne registrano ha accolto ieri la notizia della nomina di Carlo Verdelli alla direzione del settimanal­e Oggi. L’editoriali­sta del Corriere della Sera, milanese, 64 anni, forse il giornalist­a italiano più titolato considerat­o il numero di incarichi di vertice all’attivo, assume il primo febbraio il timone dello storico settimanal­e popolare di Rcs. Fondato da Angelo Rizzoli nel 1939, Oggi ha ospitato tra le altre le firme di Flaiano e Vittorini, ed è ancora adesso il più diffuso.

Su Twitter il clima è di festa: c’è il saluto di un’improvvisa­ta «Brigata Verdelli» e il lettore che ritrova «la voglia di credere che ci sia spazio per il buon giornalism­o». L’aspettativ­a sul nuovo corso è alta. E non potrebbe essere altrimenti vista la carriera di Verdelli. Prima direttore di Sette, il settimanal­e d’informazio­ne del Corriere, poi vicedirett­ore del quotidiano di via Solferino, sia con Paolo Mieli che con Ferruccio de Bortoli. È il 2004 quando assume la direzione di Vanity Fair, dove firma il grande rilancio italiano del magazine americano.

Torna nel 2006 in Rcs a dirigere la Gazzetta dello Sport, stabilendo il record italiano di vendite di un quotidiano (2,302 milioni di copie) con il titolo «Tutto vero» sulla vittoria dell’Italia al campionato del mondo. Viene poi chiamato in Rai come direttore dell’offerta informativ­a e successiva­mente, siamo nel 2019, assume la direzione de La Re

Direttore

Carlo Verdelli, 64 anni, ha diretto «Sette», «Vanity Fair», «La Gazzetta dello Sport», «La Repubblica» . È stato coordinato­re della informazio­ne Rai (Imago) pubblica. Dal primo marzo del 2020 Verdelli è sotto scorta, una misura scattata in seguito a una lunga serie di minacce di morte, ricevute anche via social.

Nelle bio viene ricordata la scelta di firmare un numero del giornale di strada Scarp de’ tenis. I colleghi della redazione non profit milanese sono stati tra i primi a esultare ieri sulle piattaform­e. Verdelli ha anche scritto tre libri, uno dei quali sulla television­e pubblica: Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la Rai (Feltrinell­i). L’ultimo, ancora per Feltrinell­i pubblicato nel 2021, è Acido. Cronache italiane anche brutali.

«Considero Oggi un grande giornale, con una storia lunga e importante, che ha contribuit­o a costruire l’editoria italiana», ha voluto sottolinea­re Verdelli osservando come questa storia «sia stata molto ben tenuta e sviluppata da chi mi ha preceduto. Entro insomma in una grande realtà e resto in un grande gruppo. Continuerò a scrivere sul Corriere d’accordo con il direttore Luciano Fontana». Fedele al suo tratto discreto, Verdelli preferisce non parlare del giornale che sarà: «Ho diretto tanti giornali e c’è una regola alla quale attenersi. L’esperienza consiglia che è meglio non dire niente quando inizi e niente quando finisci. Si parla nel mezzo. Non voglio fare come un allenatore che, non appena si siede su una nuova panchina, dice: spero di iniziare un buon campionato». Chi ha lavorato con lui ricorda la lezione sul «rispetto dei lettori»: il giornalist­a non deve occupare la scena che va lasciata ai fatti. Alle persone delle quali si parla e a quelle che si informano.

«A Carlo vanno il mio benvenuto e gli auguri di buon lavoro,

L’editore È un giornale che ha avuto un grande passato e al quale auguro un bellissimo futuro

con l’auspicio di sviluppare ulteriorme­nte il sistema multimedia­le di Oggi, un giornale che mi sta particolar­mente a cuore, che ha avuto un grande passato e al quale auguro un bellissimo futuro» è il saluto di Urbano Cairo, editore, presidente e amministra­tore delegato di Rcs che ha ringraziat­o il direttore uscente Umberto Brindani «per l’impegno profuso in questi anni».

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