«Noi, anziani, vittime di truffatori senza scrupoli»
Vorrei protestare contro quei loschi individui che, profittando vilmente della fragilità e insicurezza di noi ultraottantenni, tentano in mille modi di spillarci soldi senza pensare che le vittime dei tali raggiri potrebbero essere i loro padri o i loro nonni, oppure essi stessi una volta raggiunta l’età delle loro attuali vittime. Ecco la mia storia. Verso fine di dicembre mi imbatto sotto casa in un signore di mezza età che, mostrando di conoscermi, mi comunica afflitto la recente morte di sua moglie. Pur non ricordandomi né di lui né della defunta (sono assai poco fisionomista), gli faccio le mie condoglianze e gli chiedo di che è morta. «Un ictus» mi confida l’afflitto vedovo «ed io non riesco a rassegnarmi. Pensi: da giorni non mangio. Lo stomaco si rifiuta. Cercherò oggi di mandar giù almeno un panino. Mi farebbe la cortesia di darmi qualche euro per acquistare del cibo?». Mangiata la foglia, gli urlo sul muso un sonoro Nooo! e me ne vado furibondo dopo aver scostato con forza la sua mano tesa. Qualche giorno dopo, tornando all’auto che avevo posteggiato lungo un marciapiede, vengo contattato rudemente dal proprietario dell’auto parcheggiata davanti alla mia. «Guardi,» mi rinfaccia rosso in volto «guardi che ammaccatura ha procurato al parafango posteriore della mia vettura tamponandomela nel posteggiare la sua» «Ma io — ribatto stupefatto — la sua auto non l’ho neppure sfiorata. Il danno gliel’avrà procurato qualcun altro». E, infilatomi in macchina, me la sono filata, certo d’essere scampato all’ennesimo trucco — tipo quello dello specchietto — di cui sono quotidianamente vittime gli anziani automobilisti come me.
Il nostro lettore è stanco di vedersi avvicinare da truffatori che, vedendolo attempato, provano a chiedergli soldi con vari pretesti