Corriere della Sera

«Noi, anziani, vittime di truffatori senza scrupoli»

- Bruno Pellegrino

Vorrei protestare contro quei loschi individui che, profittand­o vilmente della fragilità e insicurezz­a di noi ultraottan­tenni, tentano in mille modi di spillarci soldi senza pensare che le vittime dei tali raggiri potrebbero essere i loro padri o i loro nonni, oppure essi stessi una volta raggiunta l’età delle loro attuali vittime. Ecco la mia storia. Verso fine di dicembre mi imbatto sotto casa in un signore di mezza età che, mostrando di conoscermi, mi comunica afflitto la recente morte di sua moglie. Pur non ricordando­mi né di lui né della defunta (sono assai poco fisionomis­ta), gli faccio le mie condoglian­ze e gli chiedo di che è morta. «Un ictus» mi confida l’afflitto vedovo «ed io non riesco a rassegnarm­i. Pensi: da giorni non mangio. Lo stomaco si rifiuta. Cercherò oggi di mandar giù almeno un panino. Mi farebbe la cortesia di darmi qualche euro per acquistare del cibo?». Mangiata la foglia, gli urlo sul muso un sonoro Nooo! e me ne vado furibondo dopo aver scostato con forza la sua mano tesa. Qualche giorno dopo, tornando all’auto che avevo posteggiat­o lungo un marciapied­e, vengo contattato rudemente dal proprietar­io dell’auto parcheggia­ta davanti alla mia. «Guardi,» mi rinfaccia rosso in volto «guardi che ammaccatur­a ha procurato al parafango posteriore della mia vettura tamponando­mela nel posteggiar­e la sua» «Ma io — ribatto stupefatto — la sua auto non l’ho neppure sfiorata. Il danno gliel’avrà procurato qualcun altro». E, infilatomi in macchina, me la sono filata, certo d’essere scampato all’ennesimo trucco — tipo quello dello specchiett­o — di cui sono quotidiana­mente vittime gli anziani automobili­sti come me.

Il nostro lettore è stanco di vedersi avvicinare da truffatori che, vedendolo attempato, provano a chiedergli soldi con vari pretesti

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