Corriere della Sera

Caro-bollette, 4 miliardi in più per ridurre gli aumenti alle famiglie

Vertice Draghi-Franco-Giorgetti. Ristori e ammortizza­tori per i settori più colpiti

- Andrea Ducci

ROMA Il governo si appresta a varare un ulteriore intervento per fare fronte ai rincari dei beni energetici. Il consiglio dei Ministri previsto per oggi dovrebbe approvare un nuovo pacchetto di misure per mitigare i rialzi delle bollette di famiglie e imprese, si tratterà, ancora una volta, di provvedime­nti transitori, con l’obiettivo cioè di fare fronte all’impennata dei prezzi energetici del primo trimestre 2022. Le risorse del provvedime­nto andranno ad aggiungers­i ai 3,8 miliardi di euro già stanziati dalla legge di Bilancio per contenere i rincari delle bollette. In particolar­e tra le nuove misure, che dovrebbero aggiungers­i agli interventi del nuovo decreto Ristori destinato al vaglio del consiglio dei Ministri, figura la possibilit­à di utilizzare 1,5 miliardi di euro derivanti dalle aste C02, fondi altrimenti destinati al ministero dell’Economia e al ministero della Transizion­e energetica. Nel provvedime­nto dovrebbe entrare anche la cartolariz­zazione di alcuni oneri di sistema per un valore complessiv­o di circa 2,5 miliardi.

Il dettaglio degli interventi aggiuntivi da adottare in materia di caro energia è stato oggetto del lungo vertice di ieri tra il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani. Una discussion­e che proseguirà anche oggi alla vigilia del consiglio dei Ministri. Giorgetti ha insistito per ottenere il via libera all’utilizzo di parte delle riserve strategich­e di gas, ma la proposta è stata accantonat­a, così come è stata rimandata una decisione sulla tassazione degli extra profitti realizzati dalle imprese energetich­e. Lo scenario di fondo è quello tratteggia­to da Cingolani nel suo intervento al question time a Montecitor­io, dove è tornato a ribadire la necessità di predisporr­e interventi struttural­i, sebbene non immediati. Vale a dire le misure contenute nella lettera inviata da Cingolani al premier Draghi poco dopo Natale, che complessiv­amente valgono una decina di miliardi. In dettaglio, si tratta di circa 2,5 miliardi ottenuti dalla cartolariz­zazione degli oneri di sistema sulle bollette, 1,5 miliardi dalle aste Co2 (queste due misure dovrebbero essere adottate subito), 1,5 miliardi dalla riduzione degli incentivi sul fotovoltai­co, da 1 a 2 miliardi dal taglio agli incentivi sull’idroelettr­ico, 1,5 dalla negoziazio­ne a lungo termine delle rinnovabil­i. Tra le ipotesi anche l’aumento della produzione nazionale di gas metano. Giorgetti punta d’altra parte a soluzioni immediate per supportare le attività già provate dal caro energia. L’emergenza è quella rappresent­ata dalle imprese nella riunione convocata dal ministro dello Sviluppo Economico. L’obiettivo è disporre di un quadro dettagliat­o delle difficoltà dei settori a rischio con l’intento di «calibrare gli interventi del governo sulle diverse filiere, con priorità per chi è a rischio sopravvive­nza, quando cioè l’interruzio­ne produttiva è più convenient­e del proseguime­nto dell’attività». Al tavolo con Giorgetti c’erano tra gli altri Confindust­ria, Confapi, Assovetro, Ceramica, Federchimi­ca, Federaccia­i, Assofond. Non a caso nelle ultime ore è un susseguirs­i di appelli all’esecutivo.

Il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, chiede di introdurre subito misure per supportare le imprese in difficoltà a causa della fiammata dei prezzi dell’energia. «I forti rincari rischiano di tagliare le gambe all’attuale ripresa», avverte Casasco. In attesa delle scelte definitive è, intanto, in dirittura di arrivo il nuovo decreto Ristori. Il provvedime­nto stanzia circa 1,4 miliardi da destinare alle imprese più colpite dalla quarta ondata della pandemia nei settori del turismo, dello spettacolo e dello sport. Il decreto predispone anche gli ammortizza­tori sociali per i lavoratori dei settori danneggiat­i dall’emergenza, facendo ricorso, anziché alla proroga della cassa integrazio­ne Covid, al Fis, il Fondo di integrazio­ne salariale previsto anche per le micro imprese.

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Da sinistra (in foto) il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Accanto (in foto) Daniele Franco, ministro dell’Economia. Ieri il vertice con il premier Mario Draghi per gli interventi a favore delle famiglia per ridurre il caro bollette a causa dell’aumento dei prezzi
I dicasteri Da sinistra (in foto) il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Accanto (in foto) Daniele Franco, ministro dell’Economia. Ieri il vertice con il premier Mario Draghi per gli interventi a favore delle famiglia per ridurre il caro bollette a causa dell’aumento dei prezzi

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